ROMA — Il sottosegretario Carlo Giovanardi (delega al contrasto della tossicodipendenza) ha già un'idea sull'utilizzo dei soldi che presto verranno rastrellati grazie alla maggiorazione notturna delle sanzioni per le infrazioni al codice della strada. L'«aggravante temporale» riguarda tutte gli illeciti compiuti alla guida nella fascia oraria 22-7 e comporta l'aumento medio di 1/3 delle sanzioni. Il meccanismo introdotto dal ddl sicurezza, destinato diventare legge a fine maggio dopo il sì del Senato, sbloccherà il Fondo contro l'incidentalità notturna, spiega Giovanardi: «Lo utilizzeremo per acquistare unità mobili sulle quali effettuare i test sull'abuso di alcol e di droga anche fuori dalle discoteche. Se dovessimo adottare uno slogan, è meglio che un figlio torni a casa senza patente piuttosto che solo la patente venga riconsegnata ai genitori». All'«aggravante temporale» (per esempio, di notte la sanzione massima per la guida in stato di ebbrezza passa da 6 a 9 mila euro) si aggiunge un'aggravante anagrafica che riguarda i neo patentati e i possessori minorenni di «patentino» per i ciclomotori.
COSTITUZIONALITÀ - Tutto questo, però, apre un dibattito su eventuali profili di incostituzionalità della norma per diversità di trattamento. Secondo Piero Alberto Capotosti, «non ci sono profili di incostituzionalità». Si spiega meglio il presidente emerito della Consulta: «Mi sembra che ci siano gli estremi per un giudizio e di congruità e di ragionevolezza che è alla base della differenza tra la sanzione applicata per esempio alle 15 e quella prevista ora per la fascia oraria notturna». Invece, Michele Ainis dice di essere saltato sulla seggiola: «È come argomentare che lo stupro consumato di domenica viene punito con il doppio della pena». Aggiunge il giovane costituzionalista: «Mi sembra pericoloso perché, tenendo presente la parità di trattamento, bisognerebbe applicare le sanzioni maggiorate anche quando sulla strada ci sono 40 gradi e quando la pioggia è battente...». E l'aggravante per i neopatentati? «Perché si dovrebbe ritenere più pericoloso un diciottenne alla guida piuttosto che un vecchietto?». Il giro di vite inserito nel ddl Maroni, tuttavia, rischia di essere indebolito da alcune norme contenute nel testo unificato sulla sicurezza stradale all'esame della commissione Trasporti della Camera. È già passato un emendamento della Lega che impone l'allestimento di dispositivi luminosi per segnalare gli autovelox. «Così — dice Giordano Biserni, presidente dell'Associazione amici della polizia stradale — si consentirà all'automobilista di effettuare un rapido pit-stop e poi di ripartire a razzo». Ma questa filosofia dell'«intransigenza permissiva», aggiunge Biserni, produce altro: «In commissione si sta anche discutendo un emendamento che mira ad eliminare la decurtazione dei punti dalla patente attualmente prevista per chi fa le inversioni di marcia in autostrada». In questo modo per la violazione dell'articolo 176 del codice la sanzione accessoria della decurtazione di 10 punti sparirà e rimarrà solo quella pecuniaria, sebbene ritoccata da 7.369 a 9.825 euro. Lo spezzatino legislativo, poi, rischia di creare un caso politico. Avverte infatti Aurelio Misiti (Idv): «Dopo lo scippo delle norme inserite nel ddl sicurezza, non so se autorizzeremo la sede legislativa per il varo in commissione del testo unificato».
Dino Martirano
17 maggio 2009 da www.corriere.it
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