Arriva il progetto Icarus per ridurre l'incidentalità stradale fra i giovani. Ogni giorno, infatti, sulle strade dell'Unione europea perdono la vita in media 22 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. I giovani costituiscono il 20% dei morti, cioè quasi 8mila persone l'anno, pur rappresentando solo il 10% della popolazione. Il progetto Icarus, presentato al Viminale alla presenza del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per i Trasporti, e del ministro degli Interni Roberto Maroni, intende definire, a livello europeo, i mezzi per promuovere l'educazione dei giovani alla sicurezza stradale.
«La sicurezza stradale è una priorità – ha detto Tajani - in particolare per i giovani. Nessun genitore può sopportare l'idea di vedere scomparire prematuramente un figlio, tanto più se la sua morte è evitabile. La morte sulla strada non è una fatalità; al contrario, essa può e deve essere evitata». Il fattore umano resta, infatti, l'elemento preponderante fra le cause degli incidenti: il mancato rispetto delle regole, la spericolatezza, la guida sotto l'effetto di alcool o di sostanze stupefacenti, ma anche la scarsa esperienza dei giovani automobilisti incidono pesantemente nel triste bollettino degli incidenti.
Il progetto Icarus (Inter-Cultural Approaches for Road Users Safety: approcci interculturali alla sicurezza stradale) vuole mettere a punto un manuale europeo per l'educazione alla sicurezza stradale. Il ministero degli Interni, che coordina il progetto, coinvolgerà giovani di tutti gli Stati membri. Giovani che avranno la possibilità di dire la loro, in modo che il linguaggio e i mezzi di diffusione che verranno utilizzati possano facilitare il raggiungimento dell'obiettivo perseguito: salvare ogni anno il maggior numero possibile di vite di giovani automobilisti.
11 maggio 2009
da www.ilsole24ore.it
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