lunedì 1 settembre 2008

Test antidroga sulle strade

Da moltissimo tempo l’Asaps si era fatta portavoce dell’esigenza di modificare metodi e pratiche dei controlli di verifica e contrasto della guida sotto l’effetto di stupefacenti, come richiesto dagli operatori di polizia che si sentivano disarmati di fronte al fenomeno.

In pratica l’individuazione di un conducente positivo al narcotest in piena notte comportava la necessità di portarlo presso il più vicino ospedale per le verifiche ulteriori, per il prelievo di liquidi biologici.

Questo significava perdere la pattuglia per almeno 2 o 3 ore su quel tratto di strada. Il servizio si poteva sostanziare al massimo in un paio di controlli per notte con risultati irrilevanti.

Questo nuovo modulo operativo col ticket polizia – sanitari, si rivela garantista, produttivo dal punto di vista quantitativo ed efficace da quello qualitativo.

I risultati di Verona e del Veneto col 45% di positivi, con la scoperta che una percentuale non indifferente di negativi all’alcol risulta poi positiva alle sostanze, non stupiscano. Si è solo sollevato il coperchio da una pentola contenente un brodo di cottura cerebrale, noto alle polizie dello stato e locali che di notte incontrano conducenti in condizioni di evidente disagio.

Ora questo modulo operativo polizia –sanitari va esteso, non si dica che per i costi (oltre 4.000 euro per ogni modulo) sarà insostenibile. Chi afferma questo deve assumersene le responsabilità di fronte all’opinione pubblica, che invoca il diritto di viaggiare in sicurezza di giorno e di notte, senza che un conducente “fatto” possa distruggere anche la vita di chi nulla ha a che vedere con quel mondo.

Ricordiamo agli attenti calcolatori delle spese a carico dello Stato e delle Regioni che in questo Paese se solo si diminuisse del 50% il numero dei morti e dei feriti sulle strade, il risparmio per la spesa pubblica (sanità, stato sociale) sarebbe di 16 miliardi di euro (fonte Consulta Nazionale per la sicurezza stradale), un’intera finanziaria.

Ci permettiamo di suggerire al sottosegretario Giovanardi (il quale, per aver voluto fermamente questa nuova modalità operativa, meriterebbe l’iscrizione onoraria all’Asaps) e al dr. Giovanni Serpelloni esperto direttore del Centro politiche antidroga che ha egregiamente organizzato il servizio, di non mollare su questo versante e di prevedere moduli operativi anti alcol e sostanze alla guida anche di giorno e pure al centro sud. Lo stragismo del fine settimana sta purtroppo assumendo latitudini sempre più meridionali.

Si deve far capire che sulla strada per gli assuntori di sostanze e alcol la ricreazione è finita.



Forlì lì 30 agosto 2008



Giordano Biserni

Presidente Asaps

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