lunedì 1 settembre 2008

Incidente stradale senza feriti, ma la conducente è ubriaca: 2,5 g/l

(ASAPS) CANAZEI (TRENTO), 1 settembre 2008 – Le molte, moltissime associazioni che rappresentano i familiari e le vittime della strada, compiono un’instancabile opera di sensibilizzazione nei confronti di quella che, loro stesse, definiscono “la strage dimenticata”. In molti, tra i soci di un’associazione della quale evitiamo di fare il nome, è probabile che chiederanno “la testa” di un’avvocatessa che li rappresentava, una donna romana di 34 anni, protagonista di uno spiacevole – ma sorprendente visto l’incarico – episodio stradale. Mentre stava guidando in piena notte sulle montagne della Val di Fassa, poco sopra Canazei, l’avvocatessa ha perso il controllo dell’auto finendo contro una palizzata. L’avvocatessa ha invece sostenuto in una intervista che stava spostando la vettura in un parcheggio di un locale. Qualcuno, nonostante l’ora ed il particolare che l’impatto non aveva provocato feriti, ha pensato bene di chiamare il 112, chiedendo ai Carabinieri di far intervenire una Gazzella. Ebbene, quando i i militari sono arrivati hanno capito subito che la donna era in stato di ebbrezza: l’etilometro ha confermato i loro sospetti, qualificando l’ebrietà nella fascia di maggior pericolosità, con 2,5 grammi di alcol per litro di sangue. Sono dunque scattati la denuncia, il ritiro della patente ed il fermo dell’auto. Una grana giudiziaria, ma – soprattutto – una magra figura nei confronti di chi, tra i familiari e le vittime della strada, avevano affidato a lei la rivalsa per la perdita dei propri cari, molti dei quali uccisi da comportamenti come il suo. L’avvocatessa ha affermato che non assaggerà più l’alcol. C’è di che riflettere. (ASAPS)

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