(ASAPS) LONDRA , 19 settembre 2008 – Che maneggiare il telefonino durante la guida sia pericoloso, non c’è bisogno che lo si ripeta ancora. Ma che scrivere un sms mentre ci si trova seduti dalla parte del volante sia addirittura più rischioso che guidare in stato di ebbrezza alcolica o in preda a sostanze stupefacenti, questo francamente non ce lo aspettavamo. A mettere i puntini sulle “i” è arrivata proprio ieri – ripresa con un certo clamore da molti quotidiani elettronici – una ricerca del RAC, uno dei due automobil club britannici, commissionata ad un laboratorio universitario di Wokingham, nel Berkshire, ad una cinquantina di km a sud-est di Londra: il Transport Research Laboratory (TRL). Automobilisti di età compresa dai 18 ai 24 anni sono stati messi al volante dentro un simulatore, con la consegna di guidare e scrivere messaggini col telefonino senza preoccuparsi di prendere multe. Il risultato è stato catastrofico: la capacità di reazione di un conducente impegnato a spedire sms si riduce del 35%. Una mostruosità, se si considera che fumarsi marijuana comporta un calo della reattività del 21%, mentre avere un tasso alcolemico di 0,8 g/l – che in Gran Bretagna costituisce la soglia legale – significa abbassare la stessa capacità del 12%. Impugnare il telefonino durante la marcia, significa inoltre non riuscire a mantenere una andamento rettilineo, aumentando il rischio di fuoriuscita di strada o di invasione dell’altra corsia (questo spiegherebbe il proliferare di moltissimi scontri frontali) e limiterebbe di parecchio la capacità di sterzare. Il TRL non è nuovo a ricerche di questo tipo ed anzi, a consultare il suo sito internet, si capisce subito che si tratta di una struttura all’avanguardia nel settore. In passato, infatti, gli scienziati della Laboratory hanno studiato a fondo il rallentamento dei riflessi provocato dalla cannabis o dagli alcolici. Il Royal Club ha pensato che la fascia d’età 18-24 è una delle più adatte ad una ricerca di questo tipo, per due principali motivi: il primo, perché un precedente sondaggio condotto dall’automobil club di Sua Maestà su Facebook ha rilevato che sono proprio loro, i patentati più giovani, a fare uso del Short Message System durante la guida, surclassando con un 48% di risposte affermative a precisa domanda del test il resto delle fasce anagrafiche. “Quando sono impegnati con gli sms – spiega il dottor Nick Reed, del Transport Research Laboratory – gli automobilisti sono distratti, tolgono le mani dal volante, si concentrano a leggere i piccoli caratteri del messaggino, e pensano a cosa rispondere. Questa combinazione di fattori risulta in un aumento dei tempi di reazione e in un minor controllo del veicolo, e in definitiva mette il conducente in una situazione di rischio più grave di quando supera il limite legale di alcol alla guida”. Proprio in Gran Bretagna la polizia ha la possibilità di richiedere alle compagnie telefoniche i tabulati traffico dei telefonini intestati a conducenti coinvolti in sinistri stradali, al fine di verificare se gli stessi ne facevano uso al momento dell’evento. Eppure, sembra davvero impossibile arginare la diffusione dei messaggini: si pensi che secondo Wikipedia il primo sms della storia è stato inviato il 3 dicembre 1992 da un computer verso un cellulare sulla rete GSM Vodafone inglese, ed il testo del messaggio era “merry christmas”. Il primo SMS da cellulare a cellulare invece venne inviato all'inizio del 1993 da uno stagista della Nokia. Da allora, sembra che nessuno possa più farne a meno: nel 2004, il volume di traffico annuo in tutto il mondo era di circa 500 miliardi di SMS: una crescita impressionante, se si pensa che nel 2000 i messaggi erano stati circa 17 miliardi. La maggior diffusione dell'uso del servizio si riscontra tra i giovani, e per questo il RAC ha scelto la fascia d’età più giovane tra i conducenti. (ASAPS)
dal sito asaps.it
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