sabato 24 ottobre 2009

"Vietato multare Gelmini e Brambilla"

Roma, 19 ottobre 2009 - Malcostume alla guida per politici e ministri. Lo dennuncia in un suo articolo il settimanale 'L'Espresso', secondo cui "alla Prefettura di Milano, un tempo capitale morale, si sono abituati alle istanze di parlamentari e ministri per chiedere l'annullamento delle sanzioni".
Scrive il giornalista Thomas Mackinson: "Da Michela Vittoria Brambilla a Mariastella Gelmini, dall'onorevole pdl Maurizio Bernardo a Pietro Lunardi: basta una lettera su carta intestata per far sparire tutto. E magari, dietro quella multa c'è altro. Ad esempio il caso della Brambilla, che ha fatto spendere 500 euro al giorno per noleggiare una Mercedes con autista, incaricata di accompagnarla da casa al lavoro, 80 chilometri in tutto.
A rivelarlo è una multa per un semaforo non rispettato presa a Milano il 19 febbraio scorso e prontamente cestinata 'per motivi istituzionali'. Il verbale viene notificato qualche mese più tardi al titolare della concessionaria che ricorre al prefetto, chiedendo l'annullamento: 'La vettura è adibita al trasporto dell'onorevole Brambilla'.
Per dimostrarlo allega copia della fattura e del contratto di servizio con la prefettura di Lecco. Da questi documenti emerge il costo per il contribuente: l'auto è rimasta a disposizione di MVB per 19 ore consecutive, i chilometri percorsi sono stati 210 in più rispetto al pattuito e alla consegna il conto è di 530 euro per un solo giorno".
Viene poi citato il caso di Maurizio Bernardo, il deputato del Pdl. Multato per aver percorso in motorino la via di casa riservata ai bus, ha chiesto di non pagare 'in qualità di parlamentare lombardo e titolare di pass rilasciato dal Comune che autorizza a transitare nelle corsie preferenziali e nelle Ztl'. "Peccato che i pass valgano solo per le auto e non siano nominali ma legati sempre alla targa", si legge ancora.
"Il ministro Mariastella Gelmini invece passava sul cavalcavia Monteceneri a cento all'ora a bordo della sua Bmw. Difficile farla franca. Il viale è telecontrollato e falcidia migliaia di milanesi. E infatti il 24 ottobre 2008 il ministro riceve il suo verbale. La Gelmini prende carta intestata e scrive al prefetto. Nella comunicazione adduce 'impegni istituzionali improrogabili' e la multa è già un ricordo".
E all'indagine non sfugge nemmeno il padre della patente a punti, l'ex ministro Pietro Lunardi.
da http://quotidianonet.ilsole24ore.com/politica/2009/10/19/249306-vietato_multare.shtml

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