mercoledì 10 giugno 2009

Più sicurezza per i ciclisti Convegno dell’Upi alla fiera Suisse Pubblic

(ASAPS), 10 giugno 2009 – La sicurezza dei ciclisti è l’argomento che l’Upi, l’Ufficio prevenzione infortuni svizzero, ha affrontato in un convegno durante la giornata di apertura della fiera Suisse Pubblic a Berna (9 giugno). La statistica degli incidenti rivela che ogni anno, sulle strade svizzere, 900 ciclisti vengono feriti gravemente e 40 perdono la vita nella circolazione stradale. Da un confronto su scala europea emerge che le strade svizzere sono tra le più sicure. Se però si considera la sicurezza dei ciclisti, i valori sono assai inferiori e si situano nella media. Ogni anno si registrano 60.000 incidenti che coinvolgono ciclisti, di cui 30.000 sulla strada. L’Upi, e le organizzazioni partner, si adoperano affinché i ciclisti facciano sistematicamente uso di un equipaggiamento adeguato. I dispositivi di protezione individuale, in particolare il casco, contribuiscono a ridurre la gravità delle ferite, ma non possono certo impedire gli incidenti. Spesso per raggiungere l’obiettivo di una maggiore sicurezza sono determinanti anche piccoli interventi. Nella sua relazione Niklaus Schranz, dell’Ufficio federale delle strade (USTRA), ha presentato una serie di elementi che garantiscono la sicurezza delle infrastrutture ciclistiche nei Comuni, dal tracciato alla costruzione, dall'esercizio alla manutenzione delle strade. Anche l’educazione riveste un ruolo importante. Da tempo l’Upi promuove l’introduzione di un’educazione stradale istituzionalizzata per gli allievi delle scuole elementari e medie (dal 1° al 9° anno). L’esempio della Gran Bretagna mostra che i corsi di bicicletta, purché ben concepiti, possono avere un effetto positivo sui bambini. Christoph Müller, esperto di sport presso l’Upi, ha presentato al convegno un progetto di corso che verrà proposto in alcune scuole pilota nell'area di Berna durante l'anno scolastico 2009/2010. Lo scopo è di raccogliere esperienze per mettere a punto un’offerta utile ed efficace a lungo termine. La bicicletta non è solo un mezzo di trasporto, è anche un'attrezzatura sportiva. Il mountain bike sta diventando un fenomeno di massa. Quasi ovunque, anche nei posti più impensabili, si trovano percorsi più o meno segnalati. Spesso questi itinerari non tengono conto delle esigenze di sicurezza, come ha spiegato Samuel “Noodlez” Hubschmid, grande asso del rampichino, nella sua presentazione. Il manuale dell'Upi per la realizzazione di percorsi di mountain bike, redatto dall'esperto Laurens van Rooijen e presentato al convegno, fornisce un ulteriore contributo per migliorare la sicurezza. (ASAPS)da www.asaps.it

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