Atro che alcol, droghe o colpi di sonno: a mettere in crisi la sicurezza stradale è il fatto che un automobilista su tre non ci vede. "Non ci vede" non è una battuta ma una considerazione tecnica visto che secondo una ricerca realizzata dall'Università Bicocca di Milano il 32% dei conducenti di autoveicoli non ha i requisiti minimi di capacità visiva richiesti dalle legge.
Il progetto universitario, battezzato "'L'importanza di una corretta compensazione visiva per una guida sicura" per valutare quanto una non corretta visione influisca sulla capacità di guida, passa poi anche alle prove pratiche: nello spazio Quattroruote al Motorshow di Bologna, sarà a disposizione dei visitatori un simulatore di guida.
L'importanza di una corretta percezione visiva per la prevenzione degli incidenti stradali è stata avvalorata anche dal Nuovo Codice della Strada (CdS) che ha introdotto l'obbligo di tenere accese le luci dell'auto durante il giorno, oltre che da ricerche che dimostrano come, nelle ore diurne, le auto di colori scuri o poco appariscenti, come il nero, sono più soggette a incidenti.
Per questo è importante chiedersi quanto una visione non adeguata o un difetto sottocorretto possano incidere sull'efficienza visiva, o se l'attuale esame della vista per il conseguimento della patente sia o meno adeguato a testare le capacità. E ancora quanto una "non correzione" del difetto visivo possa incidere sulla capacità di condurre un mezzo.
4 dicembre 2009 DA WWW.REPUBBLICA.IT
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