Si chiama "Radar tronçon" ed è una vera e propria copia del nostro Tutor che i francesi stanno sperimentando per mettere a breve in funzione sulle loro strade. Così, il sistema, esattamente come fa da noi, calcolerà la velocità media sulle autostrade d'Oltralpe
per scuotere il paese dal ristagno della sinistrosità del 2009. "Il Tutor - spiega Lorenzo Borselli dell'Asaps, associazione amici polizia stradale - insomma funziona davvero: lo dimostra l'abbassamento della mortalità, quasi miracoloso, nei tratti di Autostrade per l'Italia sui quali l'Xfactor della Sicurezza Stradale è entrato in esercizio. Funziona così tanto che ce lo copiano. Eh sì: per una volta siamo noi a fare scuola, anche in un paese che, su questo fronte, è in trincea da un pezzo e che di polvere, finora, ce ne ha fatta mangiare parecchia".
Il riferimento dell'Asaps va al fatto che la Francia ha raggiunto con due anni di anticipo, l'obiettivo europeo di dimezzare la mortalità entro il 2010, ma anche al fatto che nel 2009 ci sono stati gli stessi incidenti del 2008. Così anche u francesi hanno pensato di realizzare in proprio un Tutor per migliorare la situazione, proprio come abbiamo fatto noi. Il "Radar tronçon" infatti - funziona proprio come il Tutor: ha tre puntatori istallati su due punti distanti tra loro 12 km e alla fine del tratto cronometrato un pannello indica la media percorsa. Il deputato Mothron ha subito spiegato che questo sistema "è preferibile a quello della che rileva la velocità istantanea perché meno pericoloso del sistema attualmente in esercizio, perché non incita gli automobilisti che viaggiano a velocità eccessive a compiere brusche frenate in prossimità delle postazioni radar fisse".
Quello che non dice in realtà il ministro è che ora il governo punta a stroncare la "vitesse moyenne", la velocità media, per abbassare l'asticella della mortalità sotto la soglia delle 3.000 vittime entro il 2012, così come promesso da Nicolas Sarkozy poco dopo la sua elezione a presidente.
Probabilmente il "radar tronçon" avrebbe dovuto restare top secret ancora per qualche tempo, ma l'interrogazione dell'onorevole Georges Mothron, deputato all'assemblea nazionale, ha costretto il ministero dei trasporti a spiegare che al CETE (Centre d'études techniques de l'équipement) c'è già un dispositivo pronto a entrare in servizio non prima del 2011. Troppo presto, dunque, per dire quando il tutor francese sarà operativo, quali saranno i primi tratti ad essere vigilati dal nuovo sistema elettronico o se le modalità con cui il Grande Fratello autostradale opererà saranno repressive o educative. Un tratto sperimentale era stato installato a nord di Orléans, sulla A10, addirittura nel 2003, più o meno quando in Italia il progetto Tutor prendeva forma negli accordi di massima tra Autostrade per l'Italia (prima e per ora unica concessionaria ad idearlo e ad installarlo) e la Polizia Stradale.
da www.repubblica.it
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