Ogni tre giorni in Italia viene ammazzato qualcuno da un pirata della strada. E uno al giorno rimane gravemente ferito. Per la pirateria ormai è totale emergenza: nel 2007 sono stati registrati 161 casi, mentre nel 2008 ben 323, con una crescita record del 100,6 per cento. Tradotto in vittime questo incredibile aumento significa 93 morti con un incremento del 36,8% rispetto ai 68 del 2007 mentre il numero dei feriti lo scorso anno ha avuto un balzo del 120,7% con 331 vittime rispetto alle 150 del 2007.
Tutti i casi di pirateria del 2008 (Pdf)
Questi gli incredibili dati che siamo in grado di anticipare e che saranno pubblicati sul prossimo numero de Il Centauro, rivista dell'Asaps, amici polizia stradale.
Triste constatare come poi da tutta questa mole di dati emerga il fatto che - ancora una volta - sono proprio le categorie deboli della strada, in modo particolare anziani e bambini, a pagare un prezzo altissimo: 54 sono gli anziani coinvolti, 41 i bambini, rispettivamente il 12,7% ed il 9,7%. Tra i minori, quelli di età inferiore ai 14 anni rimasti vittima di questo atto di vigliaccheria stradale sono stati in tutto 14 (3,3%), 2 dei quali rimasti uccisi e 12 feriti. I pedoni sono la categoria più tartassata, con 134 eventi: 42 morti (9,9%) e 92 feriti (21,7%). Infine i ciclisti: 42 gli episodi (9,9%), 16 lenzuola bianche (3,8%) e 26 ricoveri (6,1%).
Chiara anche la cosiddetta "geografia" degli episodi di pirateria stradale: al primo posto c'è la Campania con 39 casi (12,1%), seguono la Toscana e l'Emilia Romagna, con rispettivamente 37 e 36 episodi (11,5% e 11,1%). Le regioni più virtuose? Umbria e Valle d'Aosta (0,6%) con due casi, e Basilicata (0,3%) che ha fatto registrare un solo caso.
L'identikit del pirata? "Nella maggior parte dei casi - spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps - si tratta di uomini di età compresa tra i 18 ed i 44 anni, spesso sotto l'effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti e per questo decidono di fuggire, sottraendosi alle proprie responsabilità. Hanno rilievo consistente anche i casi di veicoli con assicurazioni scadute o addirittura false. Spesso è determinante anche il timore di perdere la patente. Le pene, peraltro, non sono particolarmente dissuasive: da tre mesi a tre anni A queste si aggiungono però quelle per le lesioni o l'omicidio".
In questo inferno va detto che ormai pochi pirati riescono a farla franca: il 77,1% degli autori viene smascherato, mentre "solo" il 22,9% resta ignoto. Merito certo delle tecniche investigative (su 323 inchieste, 249 hanno condotto all'identificazione del responsabile, arrestato in 125 occasioni e denunciato a piede libero in altre 124) ma deve far riflettere una cosa: in ben 109 casi (43,8%) nel 2008 il pirata della strada era ubriaco o drogato. Ed è un calcolo per difetto perché spesso quando le forze di polizia identificano l'autore dopo qualche giorno dall'incidente non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest.
Ma quando si ha a che fare con un ubriaco o con un drogato è chiaro che qualsiasi regola venga ignorata sistematicamente. La soluzione del problema è quindi a monte: nel tentativo di non dare la possibilità a un drogato o a un ubriaco di mettersi impunemente al volante.
(3 febbraio 2009) da www.repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento