domenica 28 dicembre 2008

Sono stati 627 i pedoni che hanno finito la loro corsa nel 2007 sulle strade. 25.525 i feriti

Scorrendo la cronaca e le cifre della sinistrosità stradale verrebbe da domandarsi se camminare sulla strada, per la strada e attraversarla, sia ancora una funzione normale per il bipide umano o non sia diventato una sorta di percorso di ardimento, se non una scommessa. Insomma una roba da polizza sulla vita.
Se guardiamo i dati nudi e crudi, viene certamente un po’ di sconforto. Anche nel 2007 sulla strada sono stati stesi 627 lenzuoli bianchi per coprire pedoni che nella guerra stradale non ce l’hanno fatta.
Sono rimasti vittime di quell’assurdo carnaio che, sempre nel 2007, ha fatto contare 5.131 morti per incidente stradale. Ricordiamo poi che ci si sono anche 20.525 pedoni che sono stati ospedalizzati alcuni con lesioni permanenti e irreversibili. Una sola buona notizia, è quella che nel 2006 i pedoni che persero la vita sulle strade furono addirittura 758, ben 131 in più, quindi la diminuzione c’è stata ed è del 17%. E’ rimasto invece quasi uguale il numero dei feriti. Ma le buone notizie finiscono qui. Rimane il fatto che quasi 60 pedoni al giorno finiscono sotto una macchina o una moto. 56 vanno in ospedale, e quasi 2 al giorno perdono la vita.
Cosa fare? Intanto la prima responsabilità è riconducibile ai comportamenti umani. Il nostro è forse l’unico Paese al mondo nel quale di fronte ad un pedone che attraversa si accelera, anziché rallentare o fermarsi. Al massimo si fa lo slalom. Molti poi non si rendono conto che alla banale velocità di 50 km/h (che ricordiamo è quella massima e non quella obbligatoria per i centri abitati) ad una vettura servono ben 27 metri per fermarsi (14 di tempo di reazione e 13 di frenata). Sono tanti. Molti poi non sanno che a soli 60 km/h l’investimento di un pedone è mortale in oltre l’80% dei casi. Il pedone diventa un bersaglio quasi inevitabile per quella percentuale non trascurabile che aggiunge alla velocità l’assunzione di alcol o sostanze, oppure è distratta dal nuovo idolo della comunicazione. Il telefonino. Sulla strada, ci verrebbe da dire, non sempre una telefonata allunga la vita. Anzi spesso l’accorcia e di molto. E non solo ai pedoni.
Anche le amministrazioni comunali possono e devono fare di più per mettere in sicurezza gli attraversamenti. Vanno segnalati adeguatamente, vanno illuminati, sono utili gli appositi restringimenti con i salvagente centrali per impedire improvvidi e micidiali sorpassi. Servono tempi adeguati nei passaggi pedonali semaforizzati anche per gli anziani. Ricordo che il 55% delle vittime ha oltre 65 anni. Utilissima sarebbe anche una maggiore informazione sugli attraversamenti in prossimità delle rotonde. Circuiti a mobilità permanente.
Al pedone raccomandiamo anche di prestare molta attenzione, di non scommettere sul principio: io ho ragione.
Ricordiamo che di notte noi vediamo una vettura in arrivo a 500-600 metri di distanza. Il conducente spesso vede noi a 30 – 40 metri e se piove anche di meno. Talvolta non bastano. Indossiamo abiti chiari, ed elementi rifrangenti. Sono utilissimi.
Come Asaps abbiamo poi lanciato un piccolo appello/spot: Ricordiamoci che nasciamo tutti pedoni e, se va bene, torniamo alla fine della carriera umana ad essere tutti pedoni.

Ultimi dati investimento pedoni 2007
Per i pedoni la strada è ancora un posto poco raccomandabile
627 le vittime nel 2007 in calo di 131 rispetto al 2006 quando furono 758
Ma sono ancora 56 investimenti con quasi 2 morti al giorno
In prevalenza anziani over 65, il 55% del totale v20.525 i feriti
12 vittime fra i bambini, 1.823 i feriti.
0ltre 8.000 morti e 180.000 feriti in 10 anni
Nel 2000 erano il 12,7% del totale delle vittime, nel 2007 sono ancora il 12,2%

* Presidente Asaps
da www.asaps.it

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