Le ferite da incidenti di traffico uccidono quasi 350 persone al giorno, o più di 127.000 ogni anno nella regione europea monitorata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
È come se un evento catastrofico uccidesse la popolazione di una città di medie dimensioni ogni anno.
Almeno 2,4 milioni di persone vengono ferite oppure rese disabili in incidenti stradali ogni anno.
Di questi 2 milioni di incidenti stradali annuali, circa il 65% avviene in città e villaggi, dove pedoni e ciclisti sono particolarmente esposti. L'evidenza sulla mortalità stradale è presentata nel "World report on road traffic injury prevention", che pubblicato dallo WHO e dalla Banca Mondiale il 7 aprile 2006, Giornata mondiale della salute (World Health Day), e nella pubblicazione "Preventing road traffic injury: a public health perspective for Europe", preparata dalla WHO Regional Office for Europe.
La quantità di morti e la disabilità causata dalle ferite da traffico le rende un problema di salute predominante. Ma la morte e le ferite sulle strade non sono eventi casuali. Determinando quali siano i fattori di rischio che conducono agli incidenti e come prevenirli è il principale obiettivo dello studio Europeo. Questo identifica le misure che si sa per certo che funzionino ed evidenzia il "gap" tra la conoscenza e la sua implementazione: "È arrivato il momento - si sostiene - di smettere di considerare le morti da traffico e le ferite come una conseguenza inevitabile dell'utilizzo delle strade: tali eventi sono prevenibili".
Altre statistiche [modifica]
Secondo fonti statistiche, sono 6500 i soli bambini che muoiono annualmente per incidenti legati alla circolazione stradale, questo secondo i dati indicativi forniti dal Dr. Marc Danzon, direttore dell'OMS per l'Europa.
La velocità è il maggiore assassino sulle strade e secondo l'Unione Europea (EU) il ridurre la velocità media di guida di 3 km/h salverebbe attorno a 5000-6000 vite ogni anno e prevenirebbe attorno a 120.000-140.000 incidenti, risparmiando 20 miliardi di euro in costi. In contrasto, portando la velocità nei centri cittadini da 30 km/h a 50 km/h aumenta il rischio di morte per i pedoni di 8 volte.
Considerazioni pratiche [modifica]
Nella regione europea del OMS, i minorenni pagano il prezzo più alto. Gli incidenti stradali sono la causa di morte principale per giovani tra i 5-29 anni. Questo gruppo rende conto di più del 30% delle vittime d'incidenti. In questo gruppo di età, i giovani rappresentano l' 80% delle vittime. Alta velocità stradale e elevato tasso di alcol durante la guida sono i maggiori fattori di rischio.
Attribuire un costo economico alla perdita di vite è arduo, ma ragionevoli stime mostrano che la perdita economica causata dagli incidenti di traffico ammonterebbe a circa il 2% del PIL. Per l'Unione Europea, questo significa circa 180 miliardi di euro all'anno. Secondo il documento "Preventing road traffic injury: a public health perspective for Europe", i paesi dell'Europa centrale ed orientale sono ancora più severamente colpiti rispetto all'Europa occidentale.
Il grande carico sociale delle ferite da traffico si aggiunge ad altri effetti nocivi per la salute relativi al trasporto, come quelle risultanti dall'inquinamento, il rumore, l'incremento degli stili di vita sedentari ed i cambiamenti climatici globali.
La sicurezza sulle strade è un aspetto inevitabile del trasporto sostenibile ed un argomento centrale per il settore sanitario. Lo studio Europeo affronta il problema di come la Sanità Pubblica può creare un sistema dei trasporti salubre e di salvare vite.
I due rapporti del WHO mostrano due cardini del nuovo pensiero sulla sicurezza stradale:
Rifiutare di accettare le morti e le lesioni severe come conseguenze degli incidenti di traffico
Modificare le strade prevedendo la vulnerabilità delle persone
L'obiettivo è galvanizzare i paesi nelle Regione Europea del OMS per diffondere queste idee. "La dedica del Giorno Mondiale della Salute del 2004 alla sicurezza stradale segna l'inizio della consapevolezza della tassa di morte che sopportano le nostre comunità, e della applicazione del nuovo pensiero in alcuni Stati Membri.
da www.wikipedia.it
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