Diciamo la verità la strada è sicuramente un posto pericoloso, ma per i pedoni lo è ancora di più. La strada è un posto veramente poco raccomandabile per la categoria più debole della strada. Sono state 758 vittime nel 2006, con un incremento del 7,8% rispetto al 2005 quando furono 703, mentre i decessi totali da incidente sono diminuiti del 2,6%. I feriti fra i pedoni si sono attestati a quota 21.062 con incremento che sfiora il 12% rispetto ai 18.994 dell'anno prima. In generale i feriti totali per incidente stradale nel 2006 sono invece diminuiti dello 0,6%.
In sintesi circa 60 persone al giorno vengono investite sulla strada in Italia, oltre 2 al giorno perdono la vita, circa 58 devono farsi medicare per lesioni più o meno gravi.
Nel 51% dei casi nessuna responsabilità del pedone. In 27 casi (24 nei centri abitati e 3 nelle strade extraurbane) 0,14%, è emerso un comportamento anormalo del pedone per ebbrezza da alcol. Non è invece rilevabile la percentuale, certamente molto più alta, dei conducenti di veicoli che, in stato di ebbrezza, investono il pedone.
Nel totale dei pedoni morti 446 sono maschi, pari al 58,8%, 312 femmine, 41,2%. Situazione invertita fra i 21.062 feriti con le femmine in maggioranza, con 11.232 ingressi al pronto soccorso e una percentuale del 53,3%, i maschi in questo caso si fermano a quota 9.830 pari al 46,7%.
Fra i pedoni sono gli anziani a pagare il conto più salato, è proprio il caso di definirli i più deboli fra i deboli. Infatti gli over 65 totalizzano da soli il 54,4% delle vittime mortali e il 29,9% dei feriti. Nello specifico si contano 412 vittime (222 maschi, 53,9% e 190 femmine 46,1%), i feriti fra gli over 65 sono 6.300 (2.771 maschi 44% e 3.529 femmine 56%). In particolare la fascia d’età ricompressa tra i 75 e i 79 anni è quella che presenta il valore massimo in termini assoluti per quanto riguarda i morti (114 in totale). Per quello che riguarda i feriti la fascia più colpita è quella che va dai 70 ai 74 anni con 1.422 ingressi al pronto soccorso.
Se ribaltiamo la tabella delle età vediamo che le vittime fra i bambini da 0 a 15 anni sono state 40 (18 maschi e 22 femmine), in questo caso si segnala un drammatico incremento pari al 60% rispetto ai 25 piccoli pedoni uccisi nel 2005. I feriti fra i bambini sono stati 2.424 +11,8% rispetto all’anno prima. (1.329 maschi 54,8% e 1.095 femmine 45,2%).
Veramente poco incoraggiante anche il fatto che nel 2000 i pedoni fossero il 12,7% delle vittime totali e nel 2006 abbiano raggiunto il 13,4%.
Regioni e mesi a rischio (in questo caso dati 2004 perché non disponibili gli elementi valutativi del 2006).
Le regioni che pagano il più alto prezzo di vittime fra i pedoni sono rispettivamente la Lombardia con 110 vittime (111 nel 2003), il Lazio con 95 (81 nel 2003), il Piemonte con 70 (71 nel 2003), l’Emilia Romagna con 61 (miglior risultato rispetto all’anno precedente quando furono 92 le vittime) e il Veneto con 60 (68 l’anno prima). Agli ultimi posti la Sardegna con 9 (21 nel 2003) il Molise e la Basilicata non hanno contato vittime fra i pedoni nel 2004. Ovviamente si deve tenere conto della proporzione con la popolazione.
I mesi a più elevato rischio per questi fruitori deboli della strada sono gennaio con 95 vittime, ottobre con 81, dicembre 77 e novembre 71. In questo caso giocano un ruolo determinante il minor numero di ore di luce e le condizioni atmosferiche che incidono sulla visibilità dei conducenti e sulla frenata dei veicoli.
I consigli
Sempre i soliti: per i pedoni l’utilizzo delle strisce che devono essere rese ancora più evidenti e corredate di strutture protettive con segnaletica orizzontale e verticale adeguate e, quando è possibile, dei sottopassaggi. Di notte e quando c’è maltempo rendersi il più possibile visibili con indumenti chiari e retroriflettenti. L’industria deve continuare nel percorso di adattamento della costruzione dei veicoli alle nuove direttive Ue con il maggior assorbimento dell’impatto con appositi paraurti e più adeguata tecnologia. Serve anche un maggior rispetto da parte dei conducenti per questa esposta e spesso indifesa categoria di fruitori non occasionali della strada. Concedere la precedenza al pedone, anche quando non è sulle strisce, appare idea condivisibile.
Elaborazione dati ASAPS su dati Istat
Nessun commento:
Posta un commento