domenica 9 marzo 2008

Allarme Pirateria Stradale

Di Vincenzo Borgomeo


Allarme pirateria stradale: da gennaio a oggi in Italia si sono registrati quarantanove casi. Un’enormità considerando che in tutto lo scorso anno ce ne sono stati 161. Siamo passati infatti da una media di un incidente ogni 2,3 giorni del 2007 a una ogni 1,4 di quest’anno con un incremento preoccupante. La metà dei casi sono avvenuti in pieno giorno e in totale ci sono stati venti morti. Alta anche la percentuale di pirati ubriachi o drogati, il 12%, considerando ovviamente che in questo tipo di reati lo stato di ebbrezza o l’assunzione di sostanze stupefacenti è impossibile da rilevare per il semplice fatto che l’autore viene quasi sempre individuato a distanza di giorni, quando gli effetti sono ormai scomparsi.
In tutti i casi i vero problema consiste nel fatto che l’escalation degli incidenti causati da pirati della strada è inarrestabile perché connessa ad altri reati in continuo aumento. Ossia quelli legati alle false assicurazioni, alle persone senza permesso di soggiorno o agli automobilisti che guidano ubriachi o sotto l’effetto di stupefacenti. Tutte persone che in caso di incidente, di qualsiasi tipo, da quello mortale a quello più piccolo, non si fermeranno mai.

Non è un segreto per nessuno d’altra parte che il caro dell’RcAuto e gli scarsi controlli stanno facendo proliferare il fenomeno delle finte assicurazioni: a volte sono volgari immagini dei tagliandi ritoccate con il computer e poi stampate a colori (ci si limita a cancellare e riscrivere la data riportata sul tagliando assicurativo procrastinandone a piacimento la scadenza), ma altre volte si tratta di falsificazioni fatte ad arte con apparecchiature informatiche che riproducono ogni singolo foglio del contratto, compresa la carta verde. Perfino la criminalità organizzata si è accorta del fenomeno e ha subito messo in piedi la famosa “truffa dello specchietto”, che consiste nel fingere un piccolo incidente per poi chiedere 50 o 100 euro di risarcimento immediato al malcapitato.
Fuggire dopo aver investito una persona sta insomma diventando un fenomeno preoccupante, ed è chiaro che occorra cambiare le leggi. Non è un caso che a Ravenna e a Treviso due procuratori abbiano iniziato ad applicare la discussa tesi del veicolo trasformato in arma del delitto, un’interpretazione normativa che porta al sequestrato definitivo dell’auto o del camion e che potrebbe funzionare come deterrente per i pirati della strada. In ogni caso su una cosa bisogna riflettere: il famoso “osservatorio della pirateria stradale” dal quale arrivano tutti questi dati e che ci consentono di affermare che il fenomeno è in aumento è stato realizzato dall’Asaps, una piccola associazione che con pochi mezzi si occupa di sicurezza stradale. Ed è quasi incredibile che fino a oggi nessuno si sia mai preoccupato di analizzare il problema di pirati della strada.

Da Repubblica

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