mercoledì 24 ottobre 2007
Un'Occhiata all'Estero: Francia
PARIGI, 23 OTTOBRE 2007 – I risultati dell’ETSC (European Transport Safety Council) non lasciano spazio a dubbi: l’enfant prodige della sicurezza stradale europea è, insieme a Lussemburgo e Portogallo, la Francia. Oltralpe, dopo la scelta della linea dura, la Tolleranza Zero ripaga degli sforzi intrapresi, tanto che il ministro delle infrastrutture Jean-Luis Borloo ha già annunciato che, nel corso dell’Ottava Settimana della sicurezza stradale, saranno illustrate le strategie pensate per centrare questo nuovo obiettivo. Il suo paese, ne abbiamo dato notizia nei giorni scorsi riportando il bollettino PIN redatto dall’ETSC con il contributo dell’italiano Marco Popolizio, che ha analizzato il periodo 2001/2006, ha ottenuto il secondo miglior risultato europeo (-42%) – condividendolo con il Portogallo – dietro soltanto al Lussemburgo (-48%). In termini numerici, visto che la Francia registra ormai un numero annuale di vittime inferiore alle 5mila unità, il governo di propone di scendere sotto i 2.500 morti. Borloo ha gioco facile, potendo dimostrare che la Republique è riuscita a bloccare la recrudescenza registrata nei primi mesi dell’anno. In termini numerici, il terzo trimestre dell’anno è riuscito a riportare a livello zero la sinistrosità, visto che se nel primo semestre si erano toccate punte preoccupanti di violenza, il periodo tra luglio e settembre ha rimesso la palla al centro: 3.385 morti tra gennaio e settembre dello scorso anno, 3.382 nello stesso periodo 2007. Settembre, dati completi alla mano, ha invece evidenziato un calo del numero degli uccisi del 5,2% rispetto allo stesso mese del 2006 (403 vittime contro 425), con una diminuzione notevole anche sul fronte delle ospedalizzazioni per traumi legati alla strada (-2,8%). Crescono, invece, i feriti gravi: +3,1%. Il perché di questa apparente incongruenza è stata affidata agli esperti del dipartimento interministeriale della Sécurité Routière. “Progressi insufficienti”, dice Jean-Louis Borloo, che lancia la sfida per scuotere l’orgoglio dei francesi, oggi orgogliosi dei risultati sanciti nel rapporto PIN. (ASAPS)
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