lunedì 31 maggio 2010

«Può accadere a te»: ecco perchè rispettare il limite salva le vite

MILANO - Rispettate i limiti di velocità, soprattutto in città, dice Nick Foreman, medico inglese, che racconta sul British Medical Journal (BMJ) in maniera accorata, quello che gli è successo. Con i suoi due figli, stava andando in auto a riprendere la moglie in stazione, e all’improvviso, comparendo dal nulla, un bambino gli ha attraversato la strada, seguito da una donna che cercava di fermarlo. L’impatto è stato inevitabile.

IL RACCONTO - Il racconto sul BMJ, significativamente intitolato «Può accadere a te», è anche un dettagliato resoconto di quello che è il vissuto emotivo in queste situazioni. Un attimo prima dell’incidente, quando vede il bambino tagliare la strada davanti alla sua auto, Nick è più sorpreso che spaventato. Frena con tutte le sue forze, ma il bambino, e subito dopo la donna, volano per aria, fermandosi alcuni metri più avanti. Nick scende dalla macchina, lasciata con il motore acceso e la portiera aperta, e il bambino, che ha una giacca a vento, gli sembra come un mucchietto di vestiti, dal quale si alzano pianti e lamenti. Subito cominciano ad arrivare persone. Superando il momento iniziale di totale spaesamento, il medico cerca il cellulare e chiama i soccorsi sanitari, notando l’irrealtà causata dalla discrepanza tra la sua condizione di panico e la voce calma dell’operatore al telefono. Poi si avvicina ai due feriti, ma è paralizzato, si sente incompetente, non riesce a mettere in atto nessun atto medico, se non accertarsi che le vittime non siano mosse in maniera maldestra. Ora la dinamica dell’incidente gli è più chiara: il bambino deve essere spuntato di corsa da una stradina laterale, e la donna lo inseguiva per fermarlo, invano.

STATO CONFUSIONALE - Intanto il traffico si è fermato in tutte e due le corsie della strada, ora la gente è molta. Un testimone gli si avvicina e dice: «Io ho visto tutto. Il bambino è corso di fronte alla sua auto – lei non avrebbe potuto fare niente…». Sono parole molto importanti. Adesso Nick si ricorda dei suoi figli seduti sul sedile posteriore dell’auto, va verso di loro, che stanno piangendo, e prova a rassicurarli, ma sa di parlare senza nessuna convinzione. Passa del tempo che sembra lunghissimo, in attesa dei soccorsi, Nick, ancora confuso. telefona alla moglie: «Mi è capitata una cosa terribile…»… lei intuisce la serietà della situazione e cerca di capire dove è successo l’incidente, gli dice che lo raggiungerà subito in taxi.

ARRIVANO I SOCCORSI - Sono passati setto-otto minuti, quando arriva finalmente un operatore sanitario del soccorso, fuori servizio, che comincia a prendere il controllo della situazione, poi, in rapida sequenza arrivano la polizia, una squadra di soccorso sanitario nell’auto medica e l’ambulanza. I feriti vengono caricati sulle barelle, la polizia fa sedere Nick nella sua auto e comincia a raccogliere testimonianze. Arriva anche il padre del bambino, che è gentile e lo rassicura, dicendo che gli sembra che il piccolo non si sia fatto realmente male. Parte l’ambulanza, i poliziotti segnano strisce di gesso sull’asfalto, arriva la moglie di Nick con il bagaglio in mano, lo abbraccia, gli parla. Tutto questo avviene attorno a Nick, che appare però ancora completamente frastornato. La moglie porta via i bambini a casa, lui viene accompagnato alla centrale di polizia, per essere sottoposto al test dell’alcol, risultato negativo. Lì gli dicono che tutte le testimonianze confermano che si è trattato di un incidente senza alcuna responsabilità da parte sua, ma Nick sembra non riuscire a smettere di tremare. Forse nella centrale di polizia è freddo. Finalmente un agente di polizia lo accompagna a casa e durante il tragitto prova a calmarlo e rassicurarlo.

LA TELEFONATA - Il giorno dopo, sarà lo stesso agente a telefonargli per dirgli che il bambino e la donna, che è sua zia, sono tornati a casa senza fratture né lesioni, solo con alcune ammaccature. La telefonata più bella è proprio quella della zia del bambino. Conferma che stanno bene e lo ringrazia perché andava così piano. È stato quello l’elemento decisivo che ha fatto sì che non sia successo nulla di grave. Nick le fa invece i complimenti per il suo coraggio, per essersi praticamente buttata sotto l’auto, per cercare di salvare il bambino.

RISPETTARE IL LIMITE - «Allora, cosa mi ha insegnato questa esperienza?» si chiede Nick sul BMJ. «È facile superare il limite di velocità, e grazie a Dio in questa occasione io non lo stavo superando. Né stavo trafficando con il cellulare, il navigatore o il lettore CD… Stavo probabilmente andando a 20 miglia all’ora (poco più di 32 chilometri all’ora) al momento dell’impatto, e forse adesso sarete d’accordo con me che questo dovrebbe essere il limite di velocità nelle aree abitate».

Danilo di Diodoro
31 maggio 2010 da www.corriere.it

giovedì 27 maggio 2010

Non sequestrabile l'auto aziendale se il conducente è ubriaco

Non è sequestrabile l'auto aziendale anche se il conducente è ubriaco. Con la decisone n. 20093 (il testo su www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com) gli ermellini annullano un provvedimento restrittivo adottato dal tribunale del riesame di Vicenza per confiscare un'automobile guidata dal legale rappresentante di una società - a cui il veicolo era intestato – in evidente stato di ebbrezza.

Il collegio di piazza Cavour esclude la possibilità del sequestro nel caso l'automobile appartenga a una persona estranea al reato. La natura afflittiva della confisca, che trascende le esigenze di sicurezza renderebbe, infatti, impossibile l'uso della misura.

Un'inversione di marcia, è il caso di dire, dal momento che gli stessi ermellini con la sentenza 10688 dello scorso 18 marzo avevano dato il via libera al sequestro dell'auto guidata sotto gli effetti dell'alcool anche se non appartenente al guidatore ma utilizzata in leasing. Allora il Supremo collegio affermò che, nell'ipotesi del leasing, il bene anche se non è di proprietà «appartiene al soggetto al quale è stata attribuita la materiale disponibilità del bene stesso». Un benefit che di fatto esclude i terzi.

giovedì 20 maggio 2010

Guida in stato di ebbrezza Modifiche all’art. 186 C.d.S. dall’AS 1720

Il comma 2, lettera a), è stato depenalizzato à si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 500 a € 2.000 qualora sia accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 (g/l). Inoltre è sempre confermata la sospensione della patente di guida da 3 a 6 mesi. (Attenzione ad un aspetto importante, ora l’importo di questa sanzione se rilevata dalle Polizie Locali andrà alle casse del comune. Prima trattandosi di reato, l’ammenda veniva incassata dallo Stato)

Il comma 2, lettera c) , la pena dell’arresto è stata portata da 6 mesi ad 1 anno (prima era da 3 mesi ad 1 anno).

La possibilità della revoca della patente di guida si applica solo in caso di recidiva nel biennio; mentre è stata stralciata ed introdotta nell’art. 186-bis la revoca della patente di guida per il conducente di un autobus o di un veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t, ovvero ai complessi di veicoli solo se hanno un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l (prima bastava avere un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l e la patente di guida veniva revocata al conducente).

In caso di incidente stradale:

le sanzioni previste dal comma 2 (lettere a-b-c) sono raddoppiate ed è disposto il Fermo Amministrativo del veicolo per 180 giorni (salvo che appartenga a persona estranea al reato) (prima il Fermo Amministrativo era di 90 giorni);
se il conducente provoca l’incidente ed ha un tasso alcolemico superiore a 1,5 (g/l), la patente di guida è sempre revocata. (prima questa sanzione accessoria non era prevista – è di nuova introduzione).
La nuova introduzione del comma 9-bis prevede che la pena detentiva e pecuniaria possa essere sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità che avrà una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria ragguagliando 250 euro ad un giorno di lavoro di pubblica utilità. (prima questa ipotesi non era contemplata)

L’art. 195, comma 2-bis è stato modificato introducendo anche l’art. 186, comma 2 lett. a) € 500 in quanto tale ipotesi è stata depenalizzata>, destinatario dell’aumento di un terzo se la violazione è commessa dopo le ore 22 e prima delle ore 7 (prima questo aumento non c’era – è di nuova introduzione)




All’art. 6 della Legge 2 ottobre 2007 n. 160 è stato introdotto il comma 2-ter che prescrive “E’ fatta salva la facoltà del sindaco di autorizzare la concessione delle attività di somministrazione delle bevande alcoliche entro le ore 5 per non più di dieci volte nell’arco di un anno. Nelle isole in cui è interdetta la circolazione degli automezzi ad uso privato non si applicano le limitazioni di orario previste dal comma 2”. (Novità assolute non contemplate nel testo attuale)

Il comma 2, dell’art. 6, Legge 160/2007 prescrive “Tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all'attività di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche, devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore 2 della notte ed assicurarsi che …….omissis…..”.

Per quanto riguarda la deroga concessa alle isole ove è interdetta la circolazione agli autoveicoli, si premette però che gli altri veicoli possono girare (biciclette, ciclomotori, ecc.) quindi una soglia di rischio rimane; inoltre è questa deroga potrà favorire l’alcolismo per chi beve alcolici durante la notte.



ARTICOLO 186-BIS C.D.S. INTRODOTTO dall’AS 1720

Si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di € 155 qualora sia accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a “0” e non superiore a “0,5” g/l ai (vedi comma 1):

conducenti di età inferiore a 21 anni;
conducenti nei primi 3 anni dal conseguimento della patente di guida di categoria “B”;
conducenti che esercitano l’attività di trasporto di persone (noleggio con conducente, taxi, servizio di linea per trasporto persone);
conducenti che esercitano l’attività di trasporto di cose (per conto terzi, in servizio di linea, in servizio di piazza);
conducenti di autoveicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t., di autoveicoli trainanti un rimorchio che comporti una massa complessiva totale a pieno carico dei due veicoli superiore a 3,5 t., di autobus e di altri autoveicoli destinati al trasporto di persone il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, è superiore a 8, nonché di autoarticolati e di autosnodati.
Si precisa che i predetti conducenti se incorrono nella violazione di cui all’art. 186, comma 2, lettera a), la sanzione prevista è aumentata di un/terzo; mentre se incorrono nelle violazioni di cui all’art. 186, comma 2, lettere b) e c), le sanzioni sono aumentate da un terzo alla metà.

La revoca della patente di guida si applica ai conducenti di autoveicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t., di autoveicoli trainanti un rimorchio che comporti una massa complessiva totale a pieno carico dei due veicoli superiore a 3,5 t., di autobus e di altri autoveicoli destinati al trasporto di persone il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, è superiore a 8, nonché di autoarticolati e di autosnodati se hanno un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l (prima bastava avere un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l e la patente di guida veniva revocata al conducente), oppure in caso di recidiva nel triennio per gli altri conducenti che rientrano nel divieto di cui al comma 1.

In caso di rifiuto all’accertamento, il conducente è punito con le pene previste dal comma 2, lettera c) dell’art. 186 C.d.S. aumentate da un terzo alla metà (si applica anche la sospensione della patente di guida da 6 mesi a 2 anni e la confisca del veicolo, tranne nel caso in cui il veicolo appartenga a persona estranea al reato – se il veicolo appartiene a persona estranea al reato la sospensione della patente di guida è raddoppiata).

Il conducente di età inferiore a diciotto anni, per il quale è stato accertato un tasso alcolemico superiore a “0” e non superiore a “0,5” g/l non può conseguire la patente di guida di categoria “B” prima del compimento del 19° anno di età.

Il conducente di età inferiore a diciotto anni, per il quale è stato accertato un tasso alcolemico superiore a “0,5” g/l non può conseguire la patente di guida di categoria “B” prima del compimento del 21° anno di età. (Attenzione queste due ipotesi sono novità assolute con conseguenze importante il giovane che deve diventare un futuro conducente di autovetture)

L’art. 195, comma 2-bis è stato modificato introducendo anche l’art. 186-bis destinatario dell’aumento di un terzo se la violazione è commessa dopo le ore 22 e prima delle ore 7 (prima questo aumento non c’era – è stato di nuova introduzione)

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sabato 15 maggio 2010

Incidenti ai bambini sulle strade

L'Asaps ha elaborato i dati del più angoscioso dei suoi Osservatori, quello degli incidenti con bambini coinvolti nel 2009. L'Osservatorio il Centauro-Asaps non ha la pretesa di avere raccolto tutti gli eventi, ma certamente i più gravi attraverso le notizie delle agenzie di stampa e quelle raccolte dai propri 600 referenti sparsi sul territorio nazionale e comunicate alla sede di Forlì.
Purtroppo il quadro che emerge è ancora preoccupante. Nel 2009 sono stati monitorati 181 episodi nei quali 57 bambini da 0 a 13 anni hanno perso la vita, mentre 177 sono rimasti feriti.
La maggior parte degli incidenti è avvenuta in area urbana con 118 eventi, pari al 65,2%. 34 gli incidenti avvenuti su statali e provinciali, 18,8% e 21 sulla rete autostradale, 11,6%.
Per 8 episodi non è stato possibile risalire alla tipologia della strada teatro del sinistro.
Delle 57 vittime, 38 erano trasportate (94 feriti), in diversi casi senza che fossero rispettate le norme sull'uso del seggiolino o le cinture di sicurezza. 5 i bimbi che hanno perso la vita travolti mentre erano in bicicletta (13 i feriti). 14 i bimbi investiti e uccisi mentre erano a piedi (70 i feriti).
La fascia d'età che paga il prezzo più alto è quella che va da 0 a 5 anni con 25 morti e 71 feriti. Segue la fascia da 6 a 10 anni con 19 morti e 48 feriti, infine la fascia 11-13 anni con 13 morti e 35 feriti. In alcuni casi non è stato possibile accertare l'esatta età delle piccole vittime.
In 12 episodi il conducente investitore è risultato in stato di ebbrezza per alcol oppure sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. 28 gli eventi in cui i bimbi sono stati vittime di pirati della strada.
La regione che paga il costo più alto di bambini vittime di incidenti stradali è l'Emilia Romagna con 33 episodi che hanno causato 9 vittime e 32 feriti. Segue la Lombardia con 22 incidenti, la Toscana con 19, la Sicilia con 17, il Lazio con 13, la Liguria e la Puglia con 12.
Non è possibile fare un raffronto esatto con il 2008, in quanto l'Osservatorio degli incidenti ai bambini è stato attivato solo a luglio di quell’anno, dopo che proprio a Forlì l’Asaps aveva organizzato un convegno sulla "Sicurezza dei bambini in auto e sulla strada".
Non rimane che un appello alla saggezza degli adulti in quanto un bambino sulla strada non è mai colpevole. Velocità prudente nell’area urbana e particolarmente moderata in prossimità delle scuole, e uso regolare dei seggiolini per bambini, adeguati alla loro età, sono gli elementi fondamentali. Ricordiamo sempre, per convincerci alla prudenza, che quel bambino sulla strada potrebbe essere nostro figlio o nostro nipote.


Forlì, lì 16.2.2010

Giordano Biserni
Presidente Asaps

Viaggio nel pianeta della patente a punti

Hanno buoni motivi i patentati italiani per preoccuparsi dei punti della loro patente?
Certo che li hanno.
Lo spirito di conservazione della licenza di guida è paragonabile ormai solo allo spirito di conservazione a tutela della propria vita. Lo dimostrano i crescenti episodi di pirateria stradale, nei quali la vita degli altri ormai vale come uno straccio di fronte alla necessità di salvare la propria patente. Se ne parlerà nel prossimo numero de il Centauro di aprile, la rivista ufficiale dell’Asaps.
Ma ci sono poi buone probabilità di perderli questi preziosissimi punti? In questo caso la risposta è inequivocabile: no! Vediamo di capire perché. Innanzi tutto noi automobilisti abbiamo intuito da tempo che perdere i punti alla fine è abbastanza improbabile. Poca vigilanza “fisica” sulla strada, molta elettronica che però permette di dimenticarci di dire chi guidava. Recuperarli poi i punti è molto semplice. Cosa si deve fare? In molti casi niente, basta non commettere più infrazioni (o non essere beccati a commetterle) negli ultimi 2 anni e si riconquista la quota base di 20 punti.
Nel frattempo i bravi (o fortunati) al 1° luglio 2009 ne hanno già accantonati altri 6, (2 omaggio per ogni biennio di buona condotta) e sono arrivati a 26. Se proprio si dovesse fare un corso per recuperarne qualcuno, sappiamo tutti che si tratta di una farsa senza verifiche ed esami finali. Ma vediamo come sono andate le cose da quel lontano 1° luglio 2003 quando la patente a punti è entrata in servizio permanente effettivo nel nostro Paese. Secondo i dati resi disponibili dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti i punti totali prelevati al 31.12.2009 sono stati 58.467.823.
Se si considera che sono stati spalmati su 35.606.242 patenti attive (solo di recente si sono aggiunti i certificati dei ciclomotoristi), si può arrivare a dire che ad ogni patentato sono stati prelevati 1,642 punti di media in 6 anni e mezzo.
Cioè appena 0,25 punti all’anno per ogni patentato. Non ci sembra che si possa parlare proprio di una strage. Certo poi nel mucchio c’è quello che ha contribuito di più e quello che ha contribuito meno. Se si considera che i punti sono stati prelevati sulla base di 14.371.554 violazioni ne scaturisce un rapporto infrazioni/conducenti di 0,40, nei 6 anni e mezzo (0,06 di media annua).
I più birbaccioni alla guida sono stati i giovani della fascia 20-24 anni che hanno perso mediamente 2,346 punti, seguiti dalla fascia successiva 25-29 anni con 2,308, poi via via si scende e dopo i 40 anni si passa sotto la media nazionale con 1,543 punti persi nella fascia 40-44 anni, 1,403 fra 50-54 anni e 1,199 fra gli over 65.
In assoluto i maschi adottano comportamenti più a rischio.
Ben il 75,98% dei punti sono stati prelevati proprio a loro. Alle donne il 24,02%. Uno dirà, certo sono in numero nettamente maggiore fra i patentati! Non è esattamente così. I patentati maschi sono il 57,27%, le femmine il 42,73%. Rimane molto spazio sulla percentuale del prelievo di punti. Però, si badi bene, i conducenti che hanno ultimato il corso per il recupero punti in questi anni sono stati solo 230.946, cioè appena 1,6% di quelli che li avevano in parte persi. I punti totali recuperati sono stati solo 1.487.636, appena il 2,5% dei 58 milioni di punti persi.
Le infrazioni che più hanno fatto pagare pegno? Velocità (fascia oltre 10 e non oltre 40 km/h oltre il limite), mancato uso delle cinture, attraversamento col semaforo rosso, uso del cellulare. Fra quelle che hanno causato più punti detratti si aggiunge la velocità oltre i 40 km/h.
Insomma cosa dire? La pap comincia ad evidenziare chiari segni di stanchezza. Serve una revisione dei meccanismi di prelievo. Inoltre, a nostro parere, ok all’elettronica del tutor e dell’autovelox, ma sarebbe anche ora di recuperare un po’ più di fisicità delle divise su strada, per identificare lì per lì chi guida, per accertare più cinture, più telefonini, più sbronzi al volante.
Ma intanto gli organici languono e stare sulla strada fra offese, minacce e aggressioni è sempre più difficile e scomodo.
Si ha la sensazione come se ci si voglia un po’ defilare dal confronto controllori/controllati su strada, per timore di perdere, spesso anche davanti ai GdP, non ai punti, ma per KO.

Forlì, lì 31.3.2010

Giordano Biserni
Presidente Asaps

giovedì 6 maggio 2010

Codice della strada: le nuove norme Multe: nulle se non notificate in 2 mesi

Test antidroga obbligatoria per i neopatentati e i rinnovi di tassisti, camionisti e autisti di mezzi pubblici

Chi ha avuto la patente sospesa non può guidare le minicar

Codice della strada: le nuove norme
Multe: nulle se non notificate in 2 mesi

Test antidroga obbligatoria per i neopatentati e i rinnovi di tassisti, camionisti e autisti di mezzi pubblici

MILANO - Queste le principali novità nel nuovo codice della strada approvato al Senato, ma che per l'approvazione definitiva dovrà ottenere ancora un via libera dalla Camera.

MULTE - Saranno nulle le multe non notificate entro 60 giorni. Attualmente c'è un termine di 150 giorni. I proventi delle multe vanno al 50% ai proprietari delle strade e al 50% a Comuni o Province. Si potrà rateizzare la multa oltre i 200 euro (prima era dai 400 in su), ne beneficia chi ha un reddito fino a 15 mila euro. Non approvato lo sconto di un terzo se vengono pagate per intero entro dieci giorni

LIMITE VELOCITÀ - Rimane il limite a 130 km all'ora con la discrezionalità delle società autostradali di consentire i 150 nei tratti a tre corsie, con i tutor installati e con favorevoli condizioni metereologiche

AUTO BLU - Non approvato l'emendamento che evitava agli autisti delle auto blu di vedersi sottrarre i punti dalla patente. Viene demandata al governo la possibilità di creare un'apposita patente di servizio dove sottrarre i punti quando questi autisti sono in servizio

TEST ANTIDROGA - Per ottenere la patente si dovrà effettura un test antidroga, obbligatorio per il rinnovo della patente di chi guida mezzi pubblici, taxi e camion

LICENZIAMENTI - Chi ha subito la sospensione della patente perché ubriaco o sotto gli effetti della droga, può essere licenziato per giusta causa dal datore di lavoro nel caso il conducente con una patente professionale

DEROGA A PATENTE SOSPESA - Si può chiedere al prefetto una deroga di tre ore al giorno per recarsi al lavoro o per consentire il trasporto di familiari in difficoltà, ma in questo caso vengono raddoppiati i tempi della sospensione

MINICAR - Obbligatorio l'uso delle cinture di sicurezza. Chi ha avuto la patente sospesa non può aggirare il divieto utilizzando una minicar. Multe per chi trucca il motore: per il meccanico da 389 a 1.556 euro, per il proprietario da 148 a 594 euro

ETILOMETRO - Obbligatorio per i ristoratori munirsi di etilometro per i clienti che lo vogliono utilizzare

ALCOLICI - Alle 3 di notte divieto per i locali notturni di vendere alcolici. Vietati negli autogrill sulle autostrade la vendita di superalcolici dalle 22 alla 6 con multe da 2.500 a 7 mila euro, dalle ore 2 alle 7 è vietata la somministrazione di alcolici con multe da 3.500 a 10.500 euro. Se in due anni i gestori non rispettano più volte il divieto, avranno la licenza di vendita sospesa per 30 giorni. I camionisti e i neopatentati (entro 3 anni) non potranno bere alcolici prima di mettersi alla guida. Multa prevista da 155 a 624 euro

MOTOCICLI CON BAMBINI - Chi trasporta un bambino (fino a un metro e mezzo di altezza) non deve superare i 60 km all'ora. Per i minori dai 5 ai 12 anni è obbligatorio un apposito seggiolino che sarà definito dal ministero dei Trasporti

BICI - Casco obbligatorio solo per i ragazzi fino a 14 anni. Chi commette un'infrazione con la bicicletta pagherà una multa, ma non avrà tolti i punti dalla sua patente. Nessuna sanzione se si parcheggia la bici sul marciapiede o nelle aree pedonali

MOTO - Non sarà obbligatorio il casco integrale né il paraschiena. Dal 1° gennaio 2011 introdotta una prova pratica di guida per chi ha un motorino 50 cc di cilindrata come previsto dalle direttive comunitarie

TIR E BUS - Innalzata dai 65 ai 70 anni l'età dei conducenti di mezzi pubblici, autocarri e tir, con rinnovo annuale della patente

RIFIUTI - Abbandonare o depositare rifiuti sulla strada comporta una sanzione da 250 a mille euro. Nel vecchio codice il minimo era di 550 euro.

FOGLIO ROSA - Chi ha la patente A per le moto, può prendere il foglio rosa a 17 anni

FUMO - Nessun divieto di fumare per chi guida

TARGA PERSONALE - Non è più legata al veicolo, ma al proprietario che la utilizzerà se ne acquista uno nuovo

HANDICAP - Sgravi fiscali per chi acquista autoveicoli

RALLY - Le auto che partecipano alle competizioni sportive potranno circolare liberamente per spostarsi da una parte all'altra del circuito

SIDECAR - Oltre a tassisti e a conducenti di limousine, si potrà fare anche la professione di conducente di sidecar.


06 maggio 2010

martedì 4 maggio 2010

Giù le mani dai limiti di velocità

E’ intanto veramente sorprendente che in un pacchetto di misure come l’AS 1720 intitolato “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, si vada a parlare di elevare i limiti. Sarebbe come se in un pacchetto di norme per rendere più severo il CP in materia di omicidi si inserisse un provvedimento che permette di andare armati.

E’ vero la proposta dei 150 riguarda le autostrade a 3 corsie sottoposte a controllo col Tutor. Ma il Tutor era stato installato per limitare la velocità e la sinistrosità (missione compiuta). Non per elevare poi di nuovo limiti. Con lo stesso principio visto che sono aumentati gli airbag nelle vetture i conducenti potrebbero pretendere di andare a sbattere più forte.
In una fase in cui le vittime negli incidenti del fine settimana tornano a crescere + 6%, di notte + 28%, in autostrada +18% una proposta del genere è, a dir poco, sorprendente.
Ci domandiamo come mai nessun paese d'Europa e del mondo pensa di elevare i limiti attuali (la media europea è di 125 km/h, i nostri sono i più alti in assoluto, esclusi alcuni tratti di autostrada in Germania). Abbiamo le strade migliori? Abbiamo il parco veicoli più moderno? Perché allora dovremmo adottare questa misura mentre altri paesi vanno in direzione esattamente contraria? In Francia ad esempio i limiti di velocità vanno al ribasso con tratti sperimentali nei quali il limite è stato abbassato a 110 km/h.
In sostanza, si potrà andare fino a 157 km/h di media (col 5% di tolleranza) senza pagare pegno e fino 167 km/h di media con appena 38 euro. Meno di una pizza con birra e tirami su.
Secondo il primo testo approvato alla Camera, si accompagna anche la riduzione dei punti prelevati a chi supera i limiti. Mentre oggi chi supera di 10 fino a 40 km il limite perde 5 punti e chi supera di 40 fino a 60 km ne perde 10, domani ne perderà rispettivamente 3 e 5.
Insomma con questa modifica si verificherà la situazione assurda che chi corre fino a 200 km/h (di media!) se la caverà con appena 155 euro di sanzione e solo 3 punticini di prelievo (come per un sorpasso irregolare di lieve entità, come accendere gli abbaglianti quando non consentito, o viaggiare in sovraccarico).
Infatti tenuto conto del 5% di tolleranza sul misurato, avremo
200 – 5%=190 e saremo entro i 40 km oltre il limite.
Ecco in sintesi la nuova scheda dei limiti e delle rispettive sanzioni:
Fino a 157 km/h nessuna sanzione.
Fino a 167 km/h (di media!) 38 euro e 0 (zero punti)
Fino a 200 km/h (di media!) 155 euro e appena 3 (tre) punti.
Fino a 221 km/h (di media!) 500 euro e 5 (cinque) punti
Oltre 221 km/h (di media!) 779 euro e 10 punti . Per i velocisti di questa fascia sarà prevista anche una selezione per gareggiare in Formula Uno?
Per quanti andranno alla media di 200 km/h i 3 punti persi saranno un’inezia rispetto a un corredo di 26 punti in dotazione al 90% dei patentati.
Ovviamente concordiamo con la revisione di alcuni più bassi e cervellotici limiti di velocità che sono, in alcuni casi, impossibili da osservare e servono solo agli enti proprietari della strada per tutelarsi in caso di incidente e, a volte, per far cassa.
Crediamo però che una sana etica della sicurezza in un Paese che non brilla fra quelli che possono dare esempi in materia, meriti maggiore prudenza.
E' opportuno evidenziare che un'auto sulla rete autostradale percorre mediamente tratte di 150 km (210 km i veicoli pesanti). Bene, questo vuol dire che a 130 km/h la vettura coprirà il percorso risparmiando ben 8,12 minuti.
Non ci sembra che valga la pena se lo rapportiamo all'aumento del rischio. Di più. L'aumento della velocità farà aumentare il numero degli incidenti (è matematico) con le conseguenti interruzioni. della circolazione. Quindi chi percorre giornalmente la rete alla fine dell'anno ci rimette in termini di maggior tempo perso.
E del differenziale di velocità non parla nessuno. Forse non tutti sanno di cosa stiamo parlando. Poiché l’elevazione del limite a 150 non farà sparire d’incanto i camion dalle autostrade, accadrà che in una tratta a 3 corsie con tutor ad altissima densità di veicoli pesanti (es. l’A14 ) i camion continueranno a viaggiare a 85 km/h e quando un bisonte si metterà a sorpassare il suo simile le due corsie di destra rimarranno occupate per 2-3 km. Nella terza di sorpasso si fionderanno tutti esperti e meno esperti, col prevalere dei più arroganti. In quell’unico imbuto il differenziale di velocità salirà a 70/80 km/h è lì che accadranno i disastrosi incidenti e i salti di corsia.
No i 150 non convengono, sono inutili, inquinanti, fanno consumare molto di più (con quel che costa il carburante) e alla fine non ci fanno risparmiare neanche tempo.

Chi li propone non se ne rende conto oppure è in malafede. Le associazioni come l’Asaps, e con noi anche l’AIFVS, non potranno accettare in silenzio.
Forlì, lì 29.4.2010

Giordano Biserni
Presidente Asaps