giovedì 23 giugno 2011

I figli in auto? Poca sicurezza

MILANO - Si avvicina l'estate. E con i primi caldi la voglia di gite e scampagnate, con tanti bimbi al seguito. Anche in macchina, dove però non sempre i genitori prestano le dovute attenzioni nell’adottare le corrette misure di sicurezza per il trasporto dei piccoli in auto.
LO STUDIO - La ricerca condotta dall’istituto Nextplora per l’Osservatorio sui Servizi di Linear Assicurazioni, la compagnia online del gruppo Unipol, fa un esame agli italiani e più di un rimprovero sembra necessario. Particolarmente preoccupante il responso quando si indaga sulle norme che regolano l’utilizzo dei sistemi di ritenuta, sempre da utilizzare per i bambini con statura inferiore a un metro e mezzo, e sulla quale spesso gli automobilisti si sono trovati impreparati, confusi tra regole ormai in disuso e convinzioni proprie. Molti ricordano la norma prevista dal vecchio codice: un intervistato su quattro (26%) afferma infatti che i sistemi di ritenuta devono essere utilizzati fino ai 12 anni. Un 10% è addirittura convinto che non esista una legge apposita ma che dipenda dalla corporatura del bimbo. Un indicatore decisamente non positivo.

SEGGIOLINI - A questo dato si aggiunge la considerazione che tre italiani su quattro (74%) non sanno quale sia il posto più sicuro all’interno dell’auto dove posizionare il seggiolino. Solo il 26% del campione sa infatti che, ove possibile, dovrebbe essere posizionato sul sedile posteriore centrale, poiché è il posto più protetto sia in caso di urto frontale che laterale. La preferenza dovrebbe essere comunque sempre data ai sedili posteriori.

CINTURE - Più rassicurante il responso sulle cinture di sicurezza: l’82% degli intervistati sa che devono sempre essere indossate dai bambini, così come dagli adulti. La prima legge su quest’obbligo è del 1988 e per fortuna a distanza di oltre 20 anni gli automobilisti l’hanno capito.

A MISURA DI BAMBINO - Alla generale disattenzione sui temi della sicurezza a bordo, si contrappone una forte richiesta di servizi “a misura di bambino” lungo le autostrade italiane. In particolare si sente l’esigenza di trovare servizi igienici adeguati (in particolare il 45% delle donne intervistate), aree giochi (24%) e menù appositamente pensati per i più piccoli (16%). Su qualcosa però gli italiani si dimostrano ricchi di attenzioni: quando devono far trascorrere il tempo in auto ad un bimbo, senza che questo si annoi. Se il 26% del campione si affida alle tecnologie (Dvd o videogioco), il 46% invece ama inventare dei giochi, raccontare una storia o mettere un cd con le canzoni preferite dai piccoli. Fortunatamente sembra essere caduta in disuso la pessima abitudine di prendere il bimbo in braccio per non farlo piangere, comportamento molto diffuso fino anche nel recente passato ed estremamente pericoloso.

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