lunedì 23 febbraio 2009

L'Istat sbaglia: "Mancano 90.000 incidenti stradali"

I conti sugli incidenti stradali non tornano. La denuncia arriva dall'Anvu, l'associazione delle polizie locali d'Italia, secondo cui risultano "persi" per strada ogni anno almeno 90.000 sinistri stradali con lesioni rilevati dalla polizia municipale. Secondo l'Anvu manca infatti un sistema centrale informatico per la raccolta dell'attività della polizia locale che da sola rileva in Italia 3 incidenti su 4.

Questi dati sono sati evidenziati dall'Anvu con la pubblicazione del secondo stralcio della ricerca statistica sui dati dei sinistri stradali relativi al 2008, effettuata con il portale poliziamunicipale. it. Secondo l'osservatorio della polizia municipale i dati elaborati analizzando un campione di comuni pari quasi al 30% della popolazione residente, evidenziano che i dati ufficiali diffusi dall'Istat a fine anno sono gravemente carenti di informazioni.

Oppure, fanno notare dall'Anvu, nel corso del 2008 avremo un aumento impressionante di feriti e decessi, in assoluta controtendenza rispetto agli impegni europei di limitazione dei rischi stradali. Nel 2007, secondo i dati ufficiali dell'Istat, infatti, il numero complessivo di incidenti con feriti o decessi ammontava a 230.871. Secondo la stima elaborata dall'osservatorio Anvu - poliziamunicipale. it nel 2008 quelli effettivamente occorsi saranno 320.000, quindi 90.000 in più rispetto ai dati ufficiali del 2007. La cifra in ballo non è cosa da poco e sarebbe quindi opportuno che gli organi competenti chiariscano la vicenda. I dati relativi all'indagine svolta sono reperibili sul sito della polizia municipale a questo link. (m. r.)
(10 febbraio 2009) da www.repubblica.it

martedì 17 febbraio 2009

Un comunicato dell’Avv. Sergio Zaro

Un comunicato dell’Avv. Sergio Zaro legale di fiducia del Presidente, e della Comandante della Polizia Locale, dell’Unione fra i Comuni di Lonate Pozzolo e Ferno



“Comunicato Stampa”
a cura dell’Avv. Sergio Zaro legale di fiducia del Presidente, e della Comandante della Polizia Locale, dell’Unione fra i Comuni di Lonate Pozzolo e Ferno
Gallarate, 12 febbraio 2009
In merito agli articoli di cronaca pubblicati di recente su alcuni quotidiani, circa i cosiddetti semafori “T-Red”, l’Avv. Sergio Zaro, nella qualità di cui sopra, precisa quanto segue:
§ Il Presidente, e la Comandante della Polizia Locale, dell’Unione fra i Comuni di Lonate Pozzolo e Ferno, sono assolutamente estranei ai presunti fatti illeciti narrati nei suddetti articoli, non avendo peraltro gli stessi mai ricevuto alcun avviso di garanzia.
§ La società fornitrice, già nelle fasi della procedura di gara, faceva consegna al suddetto Ente Territoriale dei decreti di omologazione rilasciati dal Ministero dei Trasporti.
§ L’apparecchiatura T-Red, collocata nel Comune di Lonate Pozzolo, veniva rimossa fin dal luglio del 2008 per scadenza del contratto annuale con la società fornitrice.
§ Il sistema T-Red non fu mai utilizzato in combinazione con altro sistema di regolazione del naturale ciclo semaforico di rilevamento del traffico o della velocità.
§ A seguito dell’installazione del T-Red non fu apportata alcuna riduzione del tempo originario di accensione della luce semaforica gialla.
§ L’accertamento delle infrazioni è sempre avvenuto, solo ed esclusivamente, ad opera degli Agenti preposti a tale servizio attraverso la visione dei relativi fotogrammi.
§ I verbali delle infrazioni, venivano redatti dall’Agente preposto, a mezzo di sistema informatico (conformemente a quanto previsto dall’art. 3 del D.L.vo 1272/93 n. 39), e successivamente trasmessi, in via telematica, alla società incaricata della gestione dei servizi pubblici, per la stampa e la spedizione.
§ La Comandante della Polizia Locale non ha mai percepito, a fronte delle entrate derivanti dalle relative sanzioni pecuniarie, alcuna indennità od emolumento.
§ Il Presidente, e la Comandante della Polizia Locale, dell’Unione fra i Comuni di Lonate Pozzolo e Ferno, si riservano di costituirsi parte civile nei confronti dei responsabili dei fatti oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica di Verona, al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni patrimoniali, nonché morali per il grave pregiudizio arrecato al prestigio e alla credibilità dell’Ente Territoriale e dell’intero reparto della Polizia Locale.

martedì 3 febbraio 2009

Emergenza pirati della strada In un anno sono raddoppiati

Ogni tre giorni in Italia viene ammazzato qualcuno da un pirata della strada. E uno al giorno rimane gravemente ferito. Per la pirateria ormai è totale emergenza: nel 2007 sono stati registrati 161 casi, mentre nel 2008 ben 323, con una crescita record del 100,6 per cento. Tradotto in vittime questo incredibile aumento significa 93 morti con un incremento del 36,8% rispetto ai 68 del 2007 mentre il numero dei feriti lo scorso anno ha avuto un balzo del 120,7% con 331 vittime rispetto alle 150 del 2007.

Tutti i casi di pirateria del 2008 (Pdf)

Questi gli incredibili dati che siamo in grado di anticipare e che saranno pubblicati sul prossimo numero de Il Centauro, rivista dell'Asaps, amici polizia stradale.

Triste constatare come poi da tutta questa mole di dati emerga il fatto che - ancora una volta - sono proprio le categorie deboli della strada, in modo particolare anziani e bambini, a pagare un prezzo altissimo: 54 sono gli anziani coinvolti, 41 i bambini, rispettivamente il 12,7% ed il 9,7%. Tra i minori, quelli di età inferiore ai 14 anni rimasti vittima di questo atto di vigliaccheria stradale sono stati in tutto 14 (3,3%), 2 dei quali rimasti uccisi e 12 feriti. I pedoni sono la categoria più tartassata, con 134 eventi: 42 morti (9,9%) e 92 feriti (21,7%). Infine i ciclisti: 42 gli episodi (9,9%), 16 lenzuola bianche (3,8%) e 26 ricoveri (6,1%).

Chiara anche la cosiddetta "geografia" degli episodi di pirateria stradale: al primo posto c'è la Campania con 39 casi (12,1%), seguono la Toscana e l'Emilia Romagna, con rispettivamente 37 e 36 episodi (11,5% e 11,1%). Le regioni più virtuose? Umbria e Valle d'Aosta (0,6%) con due casi, e Basilicata (0,3%) che ha fatto registrare un solo caso.

L'identikit del pirata? "Nella maggior parte dei casi - spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps - si tratta di uomini di età compresa tra i 18 ed i 44 anni, spesso sotto l'effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti e per questo decidono di fuggire, sottraendosi alle proprie responsabilità. Hanno rilievo consistente anche i casi di veicoli con assicurazioni scadute o addirittura false. Spesso è determinante anche il timore di perdere la patente. Le pene, peraltro, non sono particolarmente dissuasive: da tre mesi a tre anni A queste si aggiungono però quelle per le lesioni o l'omicidio".

In questo inferno va detto che ormai pochi pirati riescono a farla franca: il 77,1% degli autori viene smascherato, mentre "solo" il 22,9% resta ignoto. Merito certo delle tecniche investigative (su 323 inchieste, 249 hanno condotto all'identificazione del responsabile, arrestato in 125 occasioni e denunciato a piede libero in altre 124) ma deve far riflettere una cosa: in ben 109 casi (43,8%) nel 2008 il pirata della strada era ubriaco o drogato. Ed è un calcolo per difetto perché spesso quando le forze di polizia identificano l'autore dopo qualche giorno dall'incidente non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest.

Ma quando si ha a che fare con un ubriaco o con un drogato è chiaro che qualsiasi regola venga ignorata sistematicamente. La soluzione del problema è quindi a monte: nel tentativo di non dare la possibilità a un drogato o a un ubriaco di mettersi impunemente al volante.
(3 febbraio 2009) da www.repubblica.it