martedì 28 febbraio 2012

Passera: "Valutiamo il reato di omicidio stradale"

Roma, 28 febbraio 2012 - Il Governo sta pensando all’introduzione del reato di omicidio stradale. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e dello Sviluppo economico, Corrado Passera nel corso di un’audizione in commissione Trasporti alla Camera. Il nuovo reato, ha spiegato il ministro, si configurerebbe quando si commette omicidio trovandosi alla guida con un tasso alcolemico superiore all’1,5% o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Successivamente il ministro ha poi chiarito che sull’introduzione di tale reato “mi sento di confermare delle perplessità, è un tema che va approfondito guardando al quadro europeo” aggiungendo tuttavia che “la sostanziale impunità non può però essere tollerata. È inaccettabile socialmente che chi uccide sotto l’effetto di alcol e droghe se ne torni a casa. Vedremo come decideremo ma questi devono essere puniti”. “Probabilmente - ha aggiunto - non sarà la nostra proposta quella dell’omicidio, ma comunque introdurremo un meccanismo coerente con il sentito profondo della gente colpita e non colpita direttamente da queste tragedie”. Questo tipo di reato prevederebbe una pena compresa tra 8 e 18 anni.

giovedì 2 febbraio 2012

Investì ed uccise una ragazza, condannato a 14 anni di carcere

Milano, 1 febbraio 2012 - E' stato condannato, a sorpresa, a 14 anni di reclusione dai giudici della prima corte d’assise d’appello, anche contro il parere del sostituto procuratore generale. Alessandro Mega aveva travolto e ucciso a Bollate Roberta Caracci, una ragazza di 24 anni che si era appena laureata, mettendosi al volante senza patente, dopo aver fumato uno spinello e aver assunto un sonnifero. In primo grado l’11 dicembre 2009 l’operaio Mega era stato condannato a 4 anni e 8 mesi di carcere per omicidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente e della previsione dell’evento. I giudici d’appello, pur applicando lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato scelto dall’imputato, hanno inflitto una condanna ben più alta persino di quella chiesta due anni fa il pubblico ministero Ester Nocera. La titolare dell’inchiesta, infatti, aveva invocato una pena di 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario con dolo eventuale, ma si era vista derubricare il reato contestato. La sentenza era stata impugnata sia dal pm, sia dai familiari della ragazza, assistiti dagli avvocati Simone Zancani e Guido Simonetti, chiedendo il riconoscimento dell’omicidio volontario. Anche l’imputato, già condannato in passato per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, aveva presentato appello, chiedendo tramite l’avvocato Giuseppe Lucibello, una pena più lieve. E oggi, al termine della propria requisitoria, il sostituto procuratore generale Gianni Griguolo aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Invece la corte, presieduta dal giudice Maria Luisa Dameno, ha ribaltato il precedente giudizio. Profonda la commozione del padre e del fratello di Roberta alla lettura del dispositivo. Parla per loro l’avvocato Zancani, dicendo che “la famiglia ha sempre creduto dovesse essere questa la lettura processuale di questa tragedia”.

mercoledì 1 febbraio 2012

«Targhino» fuorilegge sui «cinquantini»

MILANO- Dal 12 febbraio i vecchi «targhini» per ciclomotori e microcar saranno fuorilegge. Chi andrà in giro senza targa fissa e certificato di circolazione rischia un salasso: le multe vanno dai 389 a 1.599 euro. Il provvedimento interessa tutti quei mezzi immatricolati prima del 14 luglio 2006. Tali regole rientrano nel nuovo Codice della Strada. LE DIFFERENZE- Chi ha acquistato nuovo un mezzo di 50 cc di cilindrata dopo l'aprile del 2006 può stare tranquillo. Come scoprirlo a occhio a nudo? Il vecchio «targhino» ha forme irregolari e cinque numeri, la nuova targa è quadrata e ha 6 numeri. Chi ancora continua a utilizzare il «targhino», se non lo ha ancora fatto., deve recarsi presso un ufficio dell Motorizzazione o un'agenzia di servizi per svolgere le pratiche necessarie. Rispetto al passato le differenze sono notevoli: se prima il «targhino» poteva essere spostato da un mezzo a un altro senza problemi perché faceva capo alla persona, ora con la targa fissa questo non è più possibile. Sotto il profilo assicurativo - ricorda l'Isvap- i ciclomotori eventualmente non regolarizzati entro il 12 febbraio devono comunque essere assicurati sulla base del telaio. www.corriere.it