venerdì 29 gennaio 2010

Le 5 auto più sicure del 2009

MILANO - L’Euro NCAP, organizzazione indipendente nata nel 1997 per testare la sicurezza delle auto sul mercato, ha indicato le cinque vetture più sicure tra quelle lanciate nel 2009. La classifica tiene conto dei risultati ottenuti in termini di sicurezza in quattro test: protezione adulti, bambini e pedoni, e verifica della reale efficacia dei sistemi di sicurezza presenti a bordo. Al primo posto si è classificata la nuova Volkswagen Golf che oltre ad essere l’auto più venduta in Europa, diventa così anche quella più sicura.

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In particolare la Golf ottiene il miglior punteggio nel test sulla protezione degli adulti e un ottima votazione su quello per i bambini. Al secondo posto c’è l’ibrida Honda Insight: in questo caso la scelta dell’ibrido «low cost», accessibile a tutti, non compromette la sicurezza a bordo e fuori. L’Insight è anche l’auto che ha registrato il miglior risultato nella prova dei pedoni. Al terzo posto l’altra ibrida, la Toyota Prius, a conferma che «verde» significa anche sicurezza. In particolare per Toyota, visto anche il quinto posto a pari merito dell’Avensis, è una parziale piccola rivincita nei confronti del richiamo di oltre 6 milioni di auto, dovuto alla difettosità del pedale del gas, partito in questi giorni dagli Stati Uniti e ora esteso anche ad Europa e Cina. Sorpresa, ma neanche tanto, per il quarto posto della Hyundai i20: il gruppo coreano insieme a Kia è ormai una realtà consolidata in tutto il mondo e lo dimostra il quarto posto tra i più grandi produttori d’automobili.

In Italia ad esempio Hyundai ha chiuso il 2009 con una crescita del 91% rispetto al 2008, un risultato che tiene conto dell’evidente progresso sulla qualità dei materiali, del nuovo design nato nei centri stile europei e, a questo punto, di una sicurezza da vertice. Il quinto posto è condiviso dalla Toyota Avensis, dalla Volvo XC60 e dalla Opel Astra. La Volvo è da sempre l’industria di riferimento in termini di sicurezza e non a caso i nuovi acquirenti cinesi della Geely hanno fretta di entrare in possesso di tutto il dna di esperienza e ricerca della Casa svedese. La XC60 perde qualche piccolo punto nei confronti di chi la precede nel test con i pedoni ma è il primo suv, o crossover, della classifica Euro NCAP. Alti i voti in tutte le prove per la nuova Opel Astra soprattutto nei test di sicurezza a bordo, per adulti e bambini. Curiosità finale: chi c’è agli ultimi posti? Solo 3 stelle per due auto giapponesi: la Suzuki Alto e la Toyota Urban Cruiser.
da www.corriere.it

giovedì 28 gennaio 2010

Sorpresa, i francesi ci copiano il Tutor

Si chiama "Radar tronçon" ed è una vera e propria copia del nostro Tutor che i francesi stanno sperimentando per mettere a breve in funzione sulle loro strade. Così, il sistema, esattamente come fa da noi, calcolerà la velocità media sulle autostrade d'Oltralpe
per scuotere il paese dal ristagno della sinistrosità del 2009. "Il Tutor - spiega Lorenzo Borselli dell'Asaps, associazione amici polizia stradale - insomma funziona davvero: lo dimostra l'abbassamento della mortalità, quasi miracoloso, nei tratti di Autostrade per l'Italia sui quali l'Xfactor della Sicurezza Stradale è entrato in esercizio. Funziona così tanto che ce lo copiano. Eh sì: per una volta siamo noi a fare scuola, anche in un paese che, su questo fronte, è in trincea da un pezzo e che di polvere, finora, ce ne ha fatta mangiare parecchia".

Il riferimento dell'Asaps va al fatto che la Francia ha raggiunto con due anni di anticipo, l'obiettivo europeo di dimezzare la mortalità entro il 2010, ma anche al fatto che nel 2009 ci sono stati gli stessi incidenti del 2008. Così anche u francesi hanno pensato di realizzare in proprio un Tutor per migliorare la situazione, proprio come abbiamo fatto noi. Il "Radar tronçon" infatti - funziona proprio come il Tutor: ha tre puntatori istallati su due punti distanti tra loro 12 km e alla fine del tratto cronometrato un pannello indica la media percorsa. Il deputato Mothron ha subito spiegato che questo sistema "è preferibile a quello della che rileva la velocità istantanea perché meno pericoloso del sistema attualmente in esercizio, perché non incita gli automobilisti che viaggiano a velocità eccessive a compiere brusche frenate in prossimità delle postazioni radar fisse".


Quello che non dice in realtà il ministro è che ora il governo punta a stroncare la "vitesse moyenne", la velocità media, per abbassare l'asticella della mortalità sotto la soglia delle 3.000 vittime entro il 2012, così come promesso da Nicolas Sarkozy poco dopo la sua elezione a presidente.

Probabilmente il "radar tronçon" avrebbe dovuto restare top secret ancora per qualche tempo, ma l'interrogazione dell'onorevole Georges Mothron, deputato all'assemblea nazionale, ha costretto il ministero dei trasporti a spiegare che al CETE (Centre d'études techniques de l'équipement) c'è già un dispositivo pronto a entrare in servizio non prima del 2011. Troppo presto, dunque, per dire quando il tutor francese sarà operativo, quali saranno i primi tratti ad essere vigilati dal nuovo sistema elettronico o se le modalità con cui il Grande Fratello autostradale opererà saranno repressive o educative. Un tratto sperimentale era stato installato a nord di Orléans, sulla A10, addirittura nel 2003, più o meno quando in Italia il progetto Tutor prendeva forma negli accordi di massima tra Autostrade per l'Italia (prima e per ora unica concessionaria ad idearlo e ad installarlo) e la Polizia Stradale.
da www.repubblica.it

mercoledì 27 gennaio 2010

Pirati della strada aumento record nel 2009

Pirati della strada: l'aumento è ormai è incontrollabile. Nell'anno appena trascorso ci sono stati infatti 482 casi di pirateria, ben 159 in più rispetto ai 323 del 2008, con un aumento record del 49,2%. I dati arrivano dall'Osservatorio il Centauro-Asaps e parlano chiaro: la situazione sta velocemente sfuggendo al controllo delle forze dell'ordine e di tutti coloro che si occupano di sicurezza stradale. Motivi di - forte - preoccupazione arrivano infatti dalla rilevazione del fatto che il 75,5% degli autori viene smascherato, mentre "solo" il 24,5% resta ignoto. Si tratta quindi di uno dei reati meno "garantiti" in assoluto, ma non per questo in calo. Cosa fare? Mistero, su questo tema la soluzione sembra impossibile da trovare, anche se uno sguardo alle pene previste fa subito capire qualcosa: si va da sei mesi a tre anni di carcere. Ma solo in caso incidente mortale con fuga si rischia oggi di rimanere per un certo periodo in cella.

Nel frattempo studiare il fenomeno può comunque aiutare a capire come combattere i pirati della strada. Secondo l'osservatorio Asaps si scopre infatti che nel 2009 le vittime mortali sono state 91, rispetto alle 93 del 2008 con un modesto calo del 2,15%, mentre il numero dei feriti ha toccato la cima di quota 592, nel 2008 si era fermato a quota 331, l'incremento in questo caso è notevole +78,9%.

Non solo: a preoccupare è anche l'andamento del 2010: e già perché alla data del 26 gennaio, l'Osservatorio Asaps ha già registrato qualcosa come 38 episodi con 11 morti e 42 feriti. Le cause? "Su tutti questi eventi - spiega Giodano Biserni, presidente dell'Asaps - pesa, come un macigno, l'ombra dell'alcol e delle droghe: in ben 134 casi (36,8%) ne è stata accertata la presenza, ma è un dato che deve essere accolto con eccessivo difetto per essere considerato attendibile. Bisogna infatti considerare che la positività dei test condotti è riferibile solo agli episodi di pirateria nei quali il responsabile sia stato identificato, dunque 364 su 482. Spesso quando le forze di polizia identificano l'autore non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall'evento".


L'analisi però non si ferma qui, e arriva anche a determinare come il 25% dei pirati identificati è forestiero, "un elemento che conferma - spiegano ancora all'Asaps - altre nostre precedenti analisi sulla sinistrosità, riferite alla presenza di stranieri, anche in qualità di vittime, sul fenomeno. Per l'appunto, i cittadini stranieri vittime di pirati sono 66, il 13,7% del totale di morti e feriti".

In ogni caso una cosa è certa a farne le spese in modo più drammatico sono le categorie deboli della strada, in modo particolare bambini e anziani: 78 sono i minori coinvolti, 62 gli anziani, rispettivamente l'11,4% ed il 9,1%. Tra i minori, quelli di età inferiore ai 14 anni, cioè i bambini, rimasti vittima di questo atto di vigliaccheria stradale sono stati in tutto 31, 5 dei quali rimasti uccisi (5,5%) e 26 feriti (4,4%). I pedoni sono la categoria più tartassata, con 218 eventi: 48 morti, pari al 52,7% dei decessi complessivi, e 195 feriti (32,9%). Infine i ciclisti: 40 gli episodi, con 8 lenzuola bianche (8,8%) e 26 ricoveri (4,4%). Numeri precisi, per un reato ben delimitato nei suoi contorni: sembra davvero impossibile che non si riesca ad arginare il fenomeno.
da www.repubblica.it

lunedì 11 gennaio 2010

Camionista ubriaco a zig zag sull' A14 tra Bergamo e Milano, fermato

Bergamo, 11 gennaio 2010- Un camionista ungherese di 40 anni è stato denunciato questa mattina dagli agenti della Stradale di Bergamo perchè sorpreso ubriaco al volante del suo tir, con un tasso alcolico di quattro volte superiore rispetto ai limiti di legge.



Non pochi automobilisti in transito lungo l’autostrada A4 tra Bergamo e Milano hanno inviato una segnalazione alle pattuglie, intorno alle 8.30 di stamani, poichè avevano notato che il camion procedeva zigzagando, con il rischio di investire altre vetture. Gli agenti sono partiti all’inseguimento del mezzo e sono riusciti a bloccarlo dopo il casello Agrate Brianza.



Il camionista è sceso dal camion barcollando ed è stato subito sottoposto al test dell’etilometro. Nel sangue aveva 2,30 grammi di alcol per litro, contro il limite di 0,5. Oltre al ritiro della patente, l'uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente. Il camion, carico di televisori al plasma, è stato messo sotto sequestro.