martedì 12 agosto 2008

43 vittime sulle strade del weekend: Italia maglia nera in Europa

Gli scontri mortali che hanno provocato la morte di sette persone venerdì sulla A4 e sabato notte nel salento fanno suonare il campanello d'allarme sulla sicurezza stradale dopo il calo del 10% di incidenti registrato da gennaio a oggi. Sono 43 le vittime di incidenti stradali nell'ultimo fine settimana, undici in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Sono ben 1.248 le patenti ritirate nel weekend da polizia stradale e carabinieri. La prevenzione dà qualche risultato, ma il quadro generale è molto preoccupante.

In Italia, infatti, si muore più di incidenti stradali che di omicidi o morti bianche, un "record" negativo anche rispetto a paesi europei più popolosi del nostro come Regno Unito, Francia e Germania. E' l'analisi fatta la scorsa settimana dal Censis: i morti sul lavoro nel 2007 sono stati 1.170, quasi il doppio delle vittime di omicidi e atti violenti (pari a 663 nel 2006). Mentre i decessi sulle strade sono stati ben 5.669 (anche questi dati riferiti al 2006), pari a quasi 8 volte di più delle morti violente.

Una situazione che, messa a confronto con gli altri paesi europei, evidenzia l'anomalia italiana: nel 2006 i decessi sulle strade inglesi sono stati 3.297, in Francia 4.709 e Germania 5.091. Gli altri paesi, ha notato il Censis, hanno fatto meglio di noi negli interventi tesi a ridurre i decessi sulle strade.

Nel 1995 la Germania era "maglia nera" in Europa, con 9.454 morti in incidenti stradali, ridotti a 7.503 già nel 2000, per poi diminuire ancora ai livelli attuali. La riduzione in Italia c'è stata (i morti erano 7.020 nel
1995, 6.649 nel 2000, fino agli attuali 5.669), ma non in maniera così rapida, tanto da diventare il paese europeo in cui è più rischioso spostarsi sulle strade.

A questo proposito, l'Associazione sostenitori della Polstrada lancia l'allarme per il Sud Italia dove si starebbe dilagando il modello di "divertimento esasperato" diffuso nel centronord, con "locali aperti fino a tardissimo e un minor numero di controlli con etilometri e rilevatori di stupefacenti".
da "Rai News24"

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