giovedì 15 luglio 2010

Novantamila auto blu costano 4miliardi di euro ai contribuenti

(ASAPS), 15 luglio 2010 – La Pubblica Amministrazione nel 2010 ha confermato un parco auto di 90mila mezzi. 90mila auto che costano ai contribuenti oltre 4miliardi di euro l’anno. A renderlo noto è stato il Ministro alla Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, durante la presentazione dei risultati aggiornati del monitoraggio sul fenomeno delle auto blu. “Si tratta di una spesa – ha spiegato Brunetta – che potrebbe ridursi in modo consistente. Penso si possa spendere la metà, facendo le stesse cose”. I nuovi dati confermano la precedente stima di 90mila auto pubbliche: 7-10mila le “blu-blu”, quelle di rappresentanza a disposizione delle alte cariche dello stato e delle amministrazioni locali; 18-20mila le “blu”, a disposizione dei grand commis e 60-65mila le “grigie”, sono quelle senza autista a disposizione degli uffici per visite ispettive o sopralluoghi. In media i Ministeri dispongono di 190 tra auto 'blu' e 'grigie', le dotazioni più numerose sono agli Interni e alla Giustizia, mentre i comuni capoluogo ne hanno in media 82 e le province 59. Ogni auto pubblica percorre in media l'anno dieci mila chilometri. Oggi un veicolo “blu-blu” costa ai cittadini circa 142mila euro l’anno, un dato da considerare in difetto secondo il ministro, per il quale la cifra reale si avvicina a 150mila. Un veicolo della “seconda fascia”, invece, incide per 92mila euro sulle tasche dei contribuenti e un’auto “grigia” per 18mila. Noleggiando un auto con conducente la spesa scenderebbe per le 'blu-blu' a 95 mila euro e per le 'blu' a 70 mila euro. La spesa per il personale incide per oltre il 75% del costo totale di gestione, gli autisti sono troppi, anche considerando che i dipendenti pubblici sono 3,5 milioni, e in alcuni casi assunti per altre mansioni. Non sappiamo quanti autisti abbia calcolato il ministro, ma in alcuni casi sono anche 3 o 4 che ruotano nei vari turni di servizio. Per ora il ministro non è voluto entrare nel merito delle iniziative che saranno assunte per tagliare i costi. Del prezzo complessivo di 4 miliardi, un miliardo è per consumi, assicurazione, manutenzione e noleggi e 3 miliardi per gli addetti al parco auto (2 miliardi per gli autisti e un miliardo per gli altri). “Con 4 miliardi l'anno - ha commentato il ministro - si potrebbero anche rinnovare i contratti”. Si è calcolato che un taglio del 30% del personale (60 mila tra autisti, addetti al parco auto, manutenzione) si libererebbero risorse per 900 milioni. Ci piacerebbe sapere, nel dettaglio, quanti sono gli appartenenti alle forze di polizia impegnati come autisti. E proprio perché il ministro punta a delineare un quadro quanto più completo possibile, sono stati sollecitati i dati anche al Quirinale, alla Corte Costituzionale e alle presidenze di Camera e Senato, nonostante siano in regime di autonomia regolamentare. Tra le prossime azioni che saranno messe in campo ci sono sanzioni per l'uso improprio di lampeggianti e palette e le violazioni del Codice della Strada. Il ministro ha anche annunciato di aver chiesto al Governo di ragionare sull'abolizione di alcune norme del Regio decreto del 1927, in particolare l'abolizione della possibilità per le amministrazioni civili di non registrare al Pra le autovetture. Così si eliminerebbero i problemi per i cittadini che hanno incidenti con queste auto. Ah, un’ultima cosa. In attesa della riduzione dell’esercito degli autisti e delle auto, si potrebbe cominciare con comportamenti che siano esemplari. A parte l’uso/abuso di lampeggianti e sirene, non ricordiamo di avere mai visto autisti di auto blu (o grigie) allacciare regolarmente le cinture e quasi mai neppure i loro trasportati. Un difetto che appartiene anche alle forze di polizia (esentate solo nell’espletamento dei servizi di emergenza). Il buon esempio è la prima delle qualità di chi amministra e ha responsabilità. La gente guarda e giudica. (ASAPS)

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