mercoledì 18 marzo 2009

Tutto quello che vorreste sapere sul Tutor e che nessuno vi ha mai detto

Una serie di domande da “advocatus diaboli” sul più efficace mezzo di contrasto della velocità che ha dimezzato la mortalità sulle autostrade.
Le risposte argomentate dell’Asaps

(ASAPS) FORLÌ, 17 marzo 2009 – La nostra posta elettronica scoppia quasi ogni giorno. Ne arrivano di tutti i colori: spam, virus, reclame, alerts. Chi più ne ha, più ne metta. Tante, moltissime, ci vengono inviate da colleghi, soci, amici, curiosi. Una di queste sembra ricreare addirittura una sorta di dibattimento, un botta e risposta che ha finito con l’ammaliare perfino il nostro presidente Giordano Biserni. È lui che “smarca” una quesito di Matteo, un nostro iscritto civile. Non indossa la divisa, ma è una persona assolutamente curiosa. L’argomento, ovviamente, non è il codice della strada in sé. Lo incuriosisce invece uno dei più formidabili strumenti di dissuasione della velocità che ha reso le nostre autostrade tra le più sicure dell’Unione Europea: parliamo del Tutor, dispositivo sviluppato e brevettato da Autostrade per l'Italia e gestito dalla Polizia Stradale, che pur rilevando gli eccessi di velocità, si distingue nettamente dai classici sistemi automatici di misurazione della medesima poiché rileva principalmente la velocità media dei veicoli. Il veicolo in transito viene inizialmente fotografato (con data e ora) da apposite fotocamere installate generalmente su un pannello messaggi, e nel suo transito trasporta una carica magnetica attraverso due conduttori annegati sotto l'asfalto. Prima di raggiungere il punto di controllo finale, il veicolo può attraversare ulteriori cavalcavia o pannelli: se esso ha viaggiato ad una velocità media oltre il limite stabilito, delle segnalazioni luminose invitano il conducente a rallentare. All'altezza del punto di controllo, il veicolo viene nuovamente fotografato con data e ora, ma se la sua velocità media è stata inferiore o uguale al limite massimo, le due foto vengono scartate dal sistema. Le rimanenti sono quelle di chi ha viaggiato ad una media superiore al limite. Il calcolo della velocità media stabilisce con certezza che durante la tratta l'automobilista ha viaggiato, almeno per un istante, ad una velocità uguale alla media calcolata.
Semplice vero? Ok. Ma una cosa è comprendere che funzioni, altra accettare che il sistema sia effettivamente idoneo a certificare un’infrazione ed avviare un procedimento amministrativo che conduca ad una contestazione certa, all’irrogazione di una sanzione amministrativa ed alla decurtazione di punti dalla patente.
Ecco, Matteo cerca di comprendere questo e diviene una sorta di advocatus diaboli. Eh già: l’avvocato del diavolo, nel processo di canonizzazione della Chiesa rimasto in vigore fino ai primi anni ’80, era colui che aveva l’incarico di mettere in discussione i requisiti del candidato. Il nostro Matteo, forse senza nemmeno saperlo, è stato capace di stimolare la ricerca. Ci ha fatto pensare, ha alimentato un dibattito ponendo critiche così intelligenti da costringerci ad azzerare le nostre certezze, che restano tali (di questo lo ringraziamo).

La sentenza n. 3641 del 15.10.08 del Giudice di Pace di Viterbo ha annullato, come certo saprà, la multa elevata ad un automobilista dalla Polstrada con l'ausilio del Tutor sull'autostrada A1. Il Giudice ha rilevato, infatti, che il Tutor, quando rileva la velocità media, non rientra nella categoria dei misuratori di velocità, come ad esempio l'autovelox, e pertanto a tale dispositivo deve essere applicata una riduzione della velocità del 15% e non del 5% come è avvenuto nel caso specifico. Tutto ciò premesso vorrei sapere se il sistema Tutor attualmente prevede ancora una riduzione di velocità del 5% o se questa è stata portata al 15%.
Si comincia subito bene. Giordano Biserni si toglie gli occhiali ed usa pollice e indice della mano destra per massaggiare la parte cartilaginea del naso. Apre la banca dati, consulta la sentenza, riflette ancora un attimo e comincia.
“La nota sentenza del Giudice di Pace di Viterbo – scrive – in effetti ha dato una sua interpretazione sulle modalità di accertamento e soprattutto sulla applicazione della percentuale di tolleranza sulla velocità accertata. È bene dire subito che la sentenza stessa è stata impugnata e che altri Giudici di Pace si sono espressi in modo diverso. Sarà forse la Cassazione a dire l'ultima parola. Cominciamo col dire che l’articolo 345 comma 1 del Regolamento d’Esecuzione al Codice della Strada dice testualmente: le apparecchiature destinate a controllare l'osservanza dei limiti di velocità devono essere costruite in modo da raggiungere detto scopo fissando la velocità del veicolo in un dato momento in modo chiaro ed accertabile, tutelando la riservatezza dell'utente.”
“E il comma 2 – continua – recita: le singole apparecchiature devono essere approvate dal Ministero dei lavori pubblici. In sede di approvazione è disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l'apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h. Nella riduzione è compresa anche la tolleranza strumentale. Non possono essere impiegate, per l'accertamento dell'osservanza dei limiti di velocità, apparecchiature con tolleranza strumentale superiore al 5%.”
“Quindi la prima riflessione si deve fare sul concetto di velocità del veicolo in un dato momento. Cioè si dovrà comprendere se il dato momento deve considerarsi quello istantaneo o anche quello di un tratto che si percorre in alcuni minuti. Secondo il nostro parere, per quello che può valere, ma anche secondo il parere del Ministero dell'Interno, il concetto relativo a un dato momento deve considerarsi in modo estensivo. Il secondo comma poi è chiarissimo: per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l'apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h. Addirittura la norma stabilisce in modo inequivocabile che: non possono essere impiegate, per l'accertamento dell'osservanza dei limiti di velocità, apparecchiature con tolleranza strumentale superiore al 5%. In sostanza non si può utilizzare una apparecchiatura che preveda tolleranze superiori al 5%.”
“La previsione di tolleranze superiori al 5%, che possono arrivare fino al 15% è contenuta nel 3° comma dello stesso articolo 345 del Regolamento, ma fa esclusivo riferimento alle velocità calcolate attraverso annotazioni cronologiche stampigliate sui biglietti autostradali all'atto dell'emissione e dell'esazione del pedaggio, raffrontandosi tali annotazioni con la distanza tra i caselli di ingresso e di uscita, quale risulta dalle tabelle distanziometriche ufficiali predisposte dagli enti proprietari. In tale caso alla determinazione della velocità è associato l'errore relativo – a favore del trasgressore – pari al 5, 10, 15% a seconda che la velocità dedotta risulti, rispettivamente, inferiore a 70 km/h, ovvero pari a 70 km/h ed inferiore a 130 km/h, ovvero pari o superiore a 13 km/h.”
“È quindi evidente che in questo caso ci troviamo in tutt'altro campo di applicazione.
Il question-time riprende immediatamente.

Il sistema Tutor è attivo solo quando è segnalato esplicitamente il suo funzionamento sui pannelli luminosi autostradali o è funzionante sempre a prescindere dal messaggio riportato dai suddetti pannelli?
Facile.
“La segnalazione del tratto sottoposto a controllo col sistema Tutor è permanente ed attivata con apposita cartellonistica o indicazione attraverso i portali. Il sistema però non è sempre in funzione per tutti i tratti, ma viene normalmente alternato. L'effetto dissuasivo comunque rimane (e questo per noi è molto importante) in quanto il conducente non può sapere se in quel tratto il sistema è attivato o meno”.
Facile, dicevamo, ma non scontato. Avanti la prossima.

I pannelli luminosi autostradali segnalano quando il Tutor è attivo in modalità “velocità media” o in modalità “velocità istantanea”? Se sì, qual’ è il messaggio che viene indicato nei due citati casi?
“La norma non prescrive questo tipo di segnalazione. Ma stabilisce la presegnalazione dell'attivazione di un sistema di controllo della velocità, presegnalazione che viene regolarmente effettuata. Diversamente la cartellonistica fissa dovrebbe essere montata e smontata ogni volta. Per altro il limite di velocità esiste sempre”.
Eh sì, ma questo lo si dimentica troppo spesso. Il limite, in Italia, viene rispettato in funzione non tanto della sua effettiva presenza, ma in relazione ai controlli che vengono posti in essere.

Quando il Tutor è attivo per calcolare la velocità media, questa viene calcolata solo nel tratto di strada intercorrente tra la “porta di entrata” a quella di “uscita” e così successivamente per gli altri tratti eventualmente controllati, oppure la media può essere calcolata anche sull'intero percorso?
“Viene calcolata da porta a porta”.

Quando il Tutor è attivo per calcolare la velocità istantanea (porta di entrata), la porta successiva (uscita) rileva anch'essa la velocità istantanea o è disattivata o è la porta di ingresso per il calcolo della velocità media del tratto di strada successivo?
“L'utilizzo in puntuale è estremamente raro e finalizzato alla protezione di aree di cantiere o utilizzato in situazioni in cui si riscontri un notevole flusso di uscita fra una rilevazione e l'altra. I portali di rilevazione Tutor sono normalmente accoppiati. Quindi, se il sistema è attivato in puntuale, la porta accoppiata non è attiva.”

Ho notato che su alcune autostrade sono presenti, oltre alle postazioni fisse, anche dei "bracci" metallici mobili (movimento a compasso) sui quali ritengo siano installati dispositivi Tutor. Potete confermarlo? Se si, funzionano come le postazioni fisse e, in particolare, con che criteri vengono messi in funzione e come si "interfacciano" con le postazioni fisse che precedono e seguono?
“I bracci metallici sono anch'essi portali supporto telecamere Tutor che sono stati installati laddove il Pannello a Messaggio Variabile non è presente perché non utile”.
Il peggio sembra passato, vero? Matteo non si arrende e sfodera un altro interrogativo dal cilindro.

Come è noto in caso di pioggia il limite di velocità in autostrada scende a 110 km/h e mi risulta che il Tutor sia in grado in tale caso anche di autoregolarsi al diminuito limite di velocità. Se è effettivamente così mi chiedo come si possa stabilire con assoluta certezza quando il sistema è tarato con il limite di 110 Km/h. Mi spiego meglio: una leggera pioggerellina è già sufficiente a far scendere il limite di velocità o è necessaria una pioggia più intensa e quanto di più? Invece quando ad esempio ha ormai smesso di piovere ma l'asfalto è ancora bagnato vige ancora il limite di 110 Km/h o si ritorna a quello di 130? Qual è insomma il criterio da adottare per stabilire con sicurezza qua è il limite di velocità da mantenere in caso pioggia leggera/pioggia più o meno intensa/asfalto bagnato?
“L’articolo142, al 1° comma, stabilisce che il limite di velocità autostradale si abbassa a 110 km/h in presenza di precipitazioni atmosferiche di qualsiasi natura. Non si fa riferimento alla qualità e quantità. Generalmente l'abbassamento del limite previsto scatta su segnalazione delle condizioni atmosferiche effettuata delle pattuglie della Polizia Stradale che percorrono il tratto.”
È fatta. Ma il presidente dell’ASAPS, mentre si toglie la toga del difensore d’ufficio, vuole aggiungere ancora qualcosa. Matteo è sul punto di lasciare la sala quando sente un colpo di tosse. Capisce che è un richiamo. Si volta, si avvicina. “Mi aspettavo un’altra domanda – dice Giordano Biserni – e avevo già la risposta pronta”. Matteo incuriosito ascolta. “Vede Matteo, Il sistema Tutor è stato inizialmente installato lungo quelle tratte che presentavano tassi di mortalità superiori alla media ed è attualmente attivo su 1.764 km della rete del Gruppo di Autostrade per l’Italia (26% del totale) a cui vanno aggiunti 70 km sulla competenza della Brescia-Padova in A4 ed ha permesso, nei primi 12 mesi di funzionamento, di registrare una significativa riduzione della velocità media (- 15%) e della velocità di picco (-25%), determinando anche una netta diminuzione dell’incidentalità e delle conseguenze alle persone: il tasso di mortalità è diminuito del 50%, quello d’incidentalità con feriti è sceso del 27%, mentre la sinistrosità complessiva ha subito un arretramento del 20%”.
Il processo immaginario si conclude qui. Il giudice non ha nemmeno emesso un verdetto. Il Tutor è assolto, diciamo per acclamazione. (ASAPS)


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