sabato 17 settembre 2011

Bilancio estivo fra luci e ombre

Finita l’estate ci sembra doveroso un primo bilancio per capire se il lavoro fatto con la rete dei controlli, con il sistema informazione e con le numerose iniziative come Guido con prudenza ha dato risultati positivi. La risposta è affermativa.
Segno meno per gli incidenti mortali nel bimestre “caldo”. In luglio e agosto, gli schianti fatali registrati da Polizia Stradale e Carabinieri sono stati 55 in meno corrispondenti a una riduzione del 12,1%, rispetto all’analogo periodo del 2010, che hanno portato a un conto delle vittime inferiore a 51 unità (-10,3% su dodici mesi fa). La tendenza è corrispondente a quella dell’estate scorsa, quando si registrò un calo sostanzialmente analogo rispetto al 2009 (-12,8%). Un trend che non si è interrotto nei weekend, dove i sinistri mortali registrati hanno subito un’incoraggiante flessione del 10,4%, corrispondente a 23 episodi in meno e 28 vite salvate. Riduzioni ancor più accentuate se si prende in esame la fascia notturna 22/06, arrivata al calo di 11 episodi fatali, pari al 21,2%, che ha “preservato” 8 vite sui dati dell’estate 2010. Secondo quanto risulta dall’analisi dei fenomeni infortunistici, anche il conto totale degli incidenti presenta un segno “meno”, corrispondente a 1.327 “crash” sotto l’asticella dell’anno passato.

Però l’estate si è caratterizzata sull’altro piatto della bilancia con una serie crescente di piraterie gravi e mortali e con alcuni incidenti estremamente drammatici.
Nei due mesi di luglio e agosto lo speciale Osservatorio il Centauro-Asaps ha registrato 175 episodi di pirateria grave: 87 a luglio e 88 ad agosto, nei quali sono stati contati ben 26 morti: 12 a luglio e 14 ad agosto, e 207 feriti: 96 a luglio e 111 ad agosto.
Nei primi 8 mesi del 2011 l’osservatorio ha quindi monitorato in totale 522 episodi gravi nei quali hanno perso la vita 81 persone (di cui 41 pedoni e 12 ciclisti, le prede più facili dei pirati) e 625 persone sono rimaste ferite.
Ecco in questa sorta di contrappasso fra sinistrosità in calo e pirateria in aumento emerge sempre l’ombra lunga dell’alcol e della droga nel 22% dei casi monitorati nell’immediatezza che sicuramente è calcolabile in un 40/50% se l’etilotest fosse stato fatto immediatamente a tutti i pirati.
Ecco allora che ci viene da sottolineare come dal 2008 ad oggi i casi di pirateria mortale siano quasi 400, almeno un terzo dei quali causati da ubriachi e drogati alla guida. Non è però dato di conoscere di provvedimenti cautelativi e di carcerazioni praticamente per nessuno di questi violenti della strada.
La scorsa estate si è arrivati al punto che un conducente ubriaco ha percorso per 30 km contromano la A26 e in uno scontro ha ucciso 4 giovani francesi. Ebbene quel conducente è potuto tornare tranquillamente a casa e in teoria avrebbe potuto andare la sera a al bar per raccontare l’ “avventura”.
Solo dopo diversi giorni Ilir Beti, 35 anni, albanese, imprenditore edile residente ad Alessandria, di seguito ad una sorta di sollevazione popolare e alle rimostranze dell’ambasciata francese è stato arrestato perché ci si è accorti che era già stato denunciato in precedenza per guida in stato di ebbrezza, che era stato protagonista di una aggressione stradale con un cacciavite e che probabilmente avrebbe potuto reiterare il reato!

Un clamoroso testa – coda che ci ha sorpreso, anche perché quegli elementi valutativi erano disponibili fin da subito dopo l’incidente.
Ecco questo episodio, insieme al fatto che di quelle centinaia di pirati omicidi nessuno è rimasto in galera per periodi significativi o è oggi in galera (qualcuno infatti può stilare l’elenco dei pirati che stanno scontando pene?) ci fa pensare che se esistesse un Crash test della giustizia stradale, in Italia le 5 stelle dell’EuroNcap per una giustizia sicura ce le sogneremmo.
Per questo noi insistiamo nel sostegno convinto e incondizionato all’associazione Lorenzo Guarnieri alla proposta di legge popolare per l’Omicidio stradale. Siamo vicini a 40.000 firme raccolte in pochi mesi. Dateci una mano per raggiungere il traguardo, sottoscrivete l’iniziativa sul portale www.omicidiostradale.it per fare aumentare le stelle della giustizia stradale.


Giordano Biserni
Presidente Asaps

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