martedì 16 agosto 2011

Stop alle stragi sulle strade: il governo studia legge contro l'«omicidio stradale»

Dopo il caso dell'albanese che ha ucciso 4 ragazzi sulla A26, Maroni annuncia: mai più pirati liberi subito


Il suv che ha ucciso 3 giovani viaggiando contromano sull'A26 ROMA - Linea dura contro chi provoca gravi incidenti stradali guidando in stato d'ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Il governo accoglierà le richieste delle associazioni di familiari vittime delle strade, dei sindacati di polizia, di tante associazioni e presenterà una proposta di legge per inserire nel Codice penale uno specifico reato o una serie di aggravanti. Lo ha annunciato, nel corso della conferenza stampa di Ferragosto, il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Che sposa così le tesi del leader de La Destra Francesco Storace il quale, lo scorso 9 agosto, aveva rilanciato l'idea di prevedere il reato di «omicidio stradale».


L'auto dell'imprenditore albanese viene prelevata dalla Polizia MAI PIU' LIBERI SUBITO - Citando il caso dell'imprenditore albanese arrestato «e peraltro subito scarcerato» per aver provocato la morte di quattro giovani turisti francesi sull'A26, il ministro dell'Interno ha annunciato: «Porteremo un provvedimento specifico in consiglio dei ministri, ritengo che una legge di questo genere sia utile e importante». Una scelta dettata anche dai dati diffusi dall'Associazione sostenitori amici della polizia stradale (Asaps), secondo la quale aumentano vertiginosamente le vittime di pirati della strada: «Nel corso del 2011, in 347 incidenti di questo genere si sono contati 55 morti (+44,7% rispetto al 2010) e 418 feriti».
«Il reato di omicidio stradale annunciato dal ministro Maroni - commenta l'Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs) - è la risposta alla richiesta di certezza e serietà della pena, sempre avanzata da noi e coincide con le aspettative della società civile».
STORACE E L'IDV PRONTI A COLLABORARE - Dell'idea rivendicano la paternità diversi schieramenti politici: «Voglio ringraziare Maroni. E' da mesi che La Destra - afferma Francesco Storace - è impegnata con la petizione popolare per introdurre il reato di omicidio stradale. Il testo di legge è già disponibile e alla ripresa chiederò al ministro di parlarne». Mentre Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, si augura che quelle di Maroni non siano «come spesso capita, parole al vento» e invita il ministro: «Per introdurre il reato di omicidio stradale basta che chieda la calendarizzazione immediata della proposta di legge di Italia dei Valori, la n. 3774 del 14 ottobre 2010, a mia prima firma».


Audrey Julienne Reynard, una delle vittime sull'A26 LA PROPOSTA DEI FAMILIARI - Esiste già peraltro, da mesi, una proposta di legge di iniziativa popolare lanciata da associazioni di familiari di vittime - come la «Lorenzo Guarnieri» e la «Gabriele Borgogni» - e appoggiate da Asaps, Comune di Firenze, polizia municipale e Aci di Firenze: sarebbero già state raccolte 25 mila firme (la normativa prevede sei mesi di tempo per raccogliere le 50 mila firme necessarie per presentare la proposta al Presidente di una delle due Camere del Parlamento).
Storace, nel parlare della nuova «criminalità stradale», ha spiegato di aver pubblicato un testo analogo sulla Gazzetta Ufficiale (la n.142 del 21 giugno). Ora l'annuncio di Maroni potrebbe portare l'esecutivo a far proprie le proposte di operatori e famiglie che, dagli automobilisti irresponsabili, hanno subito lutti e ferite. Intanto per l'imprenditore Ilir Betim, che guidando ubriaco contromano ha cancellato quattro giovani vite, non si esclude «che nei prossimi giorni possa essere disposta una misura cautelare». Le accuse sono di omicidio colposo plurimo, lesioni e guida in stato d' ebbrezza.
Redazione online
15 agosto 2011 15:59

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