martedì 29 aprile 2008

Lombardia: Dati del 2006

(AGI) - Milano, 28 apr. - Ottocentocinquanta morti, la maggior parte dei quali sotto i 30 anni, e migliaia di feriti costretti a fare i conti anche con malattie invalidanti da trauma permanenti o comunque gravi. I dati sugli incidenti stradali avvenuti sulle strade della Lombardia nel 2006 sono un vero e proprio bollettino di guerra permanente. La situazione e' da "bollino rosso" perche' ogni anno compilare l'elenco delle vittime e come decretare la cancellazione di un piccolo comune di montagna. L'allarme e' stato raccolto dalle Commissione regionali Territorio, Sanita' e Informazione che stamattina hanno ricevuto in audizione nel Palazzo del Consiglio Regionale i rappresentanti di Anas, Motorizzazione civile, Croce Rossa, Ministero dei Trasporti, delle direzione generali regionali, dell'Unione Europea e dei media. L'obiettivo, come ha ricordato il Presidente della Commissione Territorio Marcello Raimondi e' "quello di ascoltare gli operatori del settore per proporre soluzioni da tradurre in norme concrete, finalizzate ad aumentare la sicurezza sulle strade lombarde e arrivare in questo modo a dimezzare il numero degli incidenti entro il 2010". Agli incontri di questa mattina erano presenti anche Carlo Bartoli, direttore esercizio di Anas Lombardia, e il dottor Paolo Nocera, per la Motorizzazione civile di Milano.
Durante le audizioni e' emerso che nel nostro Paese i controlli sulle strade sono molti scarsi rispetto a quelli che avvengono invece in Europa: 400 mila contro i 4,5 milioni della Francia e i 5 milioni della Germania. Che fare, dunque? Tre le linee d'intervento emerse: l'importanza di avviare un grande progetto culturale che coinvolga soprattutto i giovani affinche' sia potenziata l'educazione stradale, il miglioramento della rete infrastrutturale con l'eliminazione dei punti piu' critici (l'Anas Lombardia ne ha individuato un centinaio) e la revisione dei programmi di scuola guida con l'avvio in parallelo di un piano di formazione per gli istruttori di guida. Senza contare ovviamente le pene che, per chi trasgredisce, devono essere - come e' stato piu' volte sottolineato - "certe e non ipotetiche". L'aspetto piu' importante e' pero' quello educativo. A questo riguardo i dati emersi parlano chiaro. Ed evidenziano che nel 90% dei casi gli incidenti sono imputabili a disattenzione, distrazione e comportamenti impropri del conducente, come uso del cellulare, assunzione di alcool, droga ma anche dei medicinali, alcuni dei quali abbattono anche del 50% la soglia di attenzione alla guida. (AGI)

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