martedì 26 febbraio 2008

Nuove Tragedie, Vecchi Problemi

Dopo il dolore per la tragedia di tante famiglie di Fiumicino, esiste una necessità primaria: capire come e perché possa essere accaduto un incidente così grave.
Ci domandiamo se sia possibile che tante giovani vite che si apprestavano a trascorrere la loro giornata nella scuola o nel lavoro, possano essere stroncate da una violenza stradale per la quale non sono facilmente individuabili i giusti aggettivi.
C’è un'indagine in corso che svilupperà le motivazioni di un incidente così grave. Ma alcune domande non possono rimanere senza risposta, le responsabilità non possono essere solo sanate con un timida condanna e con un risarcimento in sede civile fra avvocati delle assicurazioni e quelli della famiglia.
Qui si deve capire bene come possa essere accaduto un fatto di tanta inaudita gravità. Non sembra si possa in questo caso invocare l’alibi della nebbia. Allora ci domandiamo quale fosse la velocità del veicolo investitore, quali fossero le condizioni psico-fisiche del conducente che ha causato questa carneficina stradale. Ci chiediamo se ci sono connessioni con alcol e sostanze, medicine, cure sanitarie. Sarebbe poi utile sapere anche se il conducente stesse telefonando col cellulare (questo ulteriore e moderno strumento distrattivo della guida), le condizioni tecniche della vettura investitrice (freni, pneumatici).
Come può essere accaduto un disastro di questa portata di giorno, al mattino?
Si rende necessario quindi una sorta di catasto dei casi più gravi e inspiegabili, più volte invocato da Asaps, con una agenzia che possa indagare, al di là delle ovvie responsabilità penali e civili, i perché di tanta gravità.
Va capito cosa può essere accaduto a quel conducente (salute psico/fisica, riposo, condizioni esterne), va radiografato tutto il “prima” della tragedia. Si deve capire perché, studiarne le cause anche non vicine nel tempo, per evitare che possa ripetersi.
Sinistri gravissimi solo apparentemente inspiegabili, con salti di corsia, contromano improvvisi, repentine sbandate vanno studiati, catalogati, ricostruiti con l’integrazione di una attività ulteriore a quella tipica di polizia.
Sulla strada troppo spesso un “Caino” elimina dalla vita giovani innocenti che hanno la sola colpa di essersi trovati lì, in quel momento, in quel punto, senza che poi si capisca neppure bene il perché questo sia accaduto. Le famiglie, la società hanno il diritto di sapere.

Forlì lì 26.2.2008

Giordano Biserni
Presidente Asaps

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